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«Se le batterie si scaricano, si ricaricano o si cambiano»
Governo, arriva Renzi?
Matteo Renzi
Grande è la confusione sotto il cielo d'Italia, certamente non per la cometa Ison che si è “squagliata” nell’avvicinarsi al sole e che a differenza di quel che vorrebbero i soliti menagrami opportunisti, non può essere affatto indicata, alla stregua delle sue “sorelle maggiori” Halley e Hule-Bopp, come la causa delle sciagure del momento. La politica italiana, in particolare, le sciagure se le trova da sola e quindi continua a navigare in acque oscure e tormentate alle prese con problemi di economia, finanze, occupazione e con la crisi indiana. Una cosa, però, sembrava assodata: che il Governo Letta, nel bene e nel male, sarebbe durato fino alla primavera del 2015. Ma Renzi è stato schiarissimo: «Se le batterie si scaricano, o si ricaricano o si cambiano». Ma dov'è finita la razionalità della politica italiana? Quale convenienza avrebbe Matteo Renzi a prendere il posto di Enrico Letta? Senza il passaggio elettorale l'operazione non sarebbe molto differente da quella di Massimo D'Alema nel 1998 e di Mario Monti nel 2011? E di elezioni anticipate, senza le riforme, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano neppure ne vuol sentire parlare. A meno che, dopo avere chiuso un patto di ferro con Silvio Berlusconi, il sindaco di Firenze e segretario del Pd non sia certo di riuscire a fare la nuova legge elettorale, riformare il Titolo V della Costituzione e modificare il Senato. Tempi tecnici: 1 anno. In realtà sono 20 anni che si discute di queste cose ma non si riesce mai a farle. Lo sa bene, benissimo, proprio Massimo D'Alema che pensava di poterle fare con la Commissione Bicamerale sancita e benedetta dal "patto della crostata" del giugno 1997. Renzi, però, gioca sul sicuro; se la cosa funzionasse si potrebbe benissimo arrivare fino al termine naturale del mandato, cioè il 2018, con tutte le riforme a posto; se non funzionasse questa volta la colpa sarebbe palesemente di Berlusconi. In entrambi i casi avrebbe grandi chances di vincere le elezioni. Un piano degno del suo illustre conterraneo Niccolò Machiavelli. Riuscirà Matteo Renzi a portare a compimento il suo piano? Lo vedremo nei prossimi giorni se riuscirà a mandare in Europa Enrico Letta, ad ammansire Berlusconi, a tacitare Beppe Grillo e, cosa più difficile di tutte, a controllare, sedare, placare le orde del Partito Democratico e dell’intero centrosinistra in grado di creargli più problemi da sole che tutti gli altri gli avversari politici. Qualcuno è pronto a scommettere che dopo Occhetto, Prodi, Veltroni, Fassino, Bersani neppure Renzi riuscirà a vincere il confronto con… Berlusconi! Direte voi. No, no. Con Massimo D’Alema.
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