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Il premier soddisfatto dei risultati ottenuti

Letta parla di panettone ma quattro milioni fanno la fame

Enrico Letta e il panettone:
Enrico Letta e il panettone: "Lo mangeremo anche nel 2014"

"Non hanno pane, che mangino brioches", sembra che abbia detto (anche se gli storici smentiscono) Maria Antonietta, moglie del re Lugi XVI, ai francesi affamati che si preparavano a fare la Rivoluzione. Adesso il nostro Presidente del Consiglio, Enrico Letta, parla invece di mangiare il panettone, lui e il suo Governo, quest'anno e l'anno prossimo, mentre l'intera Italia digiuna da tempo e a quanto purtroppo pare continuerà a digiunare ancora. Sembra che utilizzare battute fuori luogo o sciocche sia un'usanza molto diffusa nel tempo e nello spazio. "Con gli stipendi che prendono i dipendenti, altro che panettone" ha commentato uno dei tanti buontemponi che frequentano Facebook e un altro ha amaramente aggiunto: "Loro mangeranno il panettone, noi... non si sa!".
Lasciando da parte freddure e battute, il Parlamento in questi giorni sta lavorando alla Legge di Stabilità approvata alcuni giorni fa dal Governo. IN primo piano gli aiuti alle imprese e la lotta all'evasione fiscale; c'è anche la rottamazione delle cartelle esattoriali e tanto altro ancora per aiutare investimenti e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Tutti punti che man mano si stanno discutendo nelle commissioni parlamentari.
Provvedimenti che suscitano, però, anche parecchie perplessità. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ad esempio, non guarda la Legge di Stabilità con occhio benevolo. "Sono scettico e pessimista - dice -, aspetto di vederla, ma non c'è alternativa all'approvazione". E riferendosi al "cuneo fiscale" ha commentato: "Avevamo chiesto molto, molto, molto di più".
La situazione sul fronte della tasse, infatti non è certamente delle migliori. Ecco cosa ha scritto lo scorso 17 dicembre il Sole 24 Ore: "Come emerge dallo studio "Revenues Statistics", pubblicato oggi dall'Ocse, l'Italia ha un'incidenza complessiva del fisco pari al 44,4% del Pil nel 2012, di quasi 10 punti superiore alla media Ocse (L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) (34,6%). A comporre il quadro concorrono tasse su redditi personali e societari pari al 14,6% del Pil lo scorso anno, in crescita dal 13,9% del 2011, superiore alla media Ocse dell'11,4%. L'incidenza della tassazione sui contributi sociali è poi aumentata dal 12% del 2000 al 13,4% nel 2011, "ben oltre la media Ocse del 9,1%". Stabili le tasse su beni e servizi attorno all'11-12% del Pil, con l'11,2% del 2011 di poco superiore all'11% medio Ocse. Netta la differenza sugli immobili: le entrate fiscali dal settore sono state pari al 2,2% del Pil, "oltre il 20% in più rispetto alla media Ocse pari all'1,8%"". In questa situazione, riguardo la Legge di Stabilità si applica perfettamente il detto "Meglio la luce di una candela che il buio profondo".

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