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Mercato immobiliare numeri in aumento

Il "mattone" resta sempre uno degli investimenti più apprezzati

Ridano le nonne e piangano i ricchi affaristi tutti azioni, bot e indice Nikkei. Nel catanese il mattone, mezzo d'investimento preferito da decenni, è sempreverde. E gli ultimi dati parlano di un incremento di quasi l'8% con una quotazione media che supera i 900 ? per metro quadro. A dare la lieta novella è una nota dell'Agenzia del territorio che analizza il mercato immobiliare nei primi 6 mesi del 2010. Un'analisi attenta e dettagliata che non affronta soltanto la situazione etnea ma l'intero quadro isolano. Dando una rapida lettura si nota come gli aumenti non siano soltanto nella terra dell'Etna. A fare il ruolo del leone è Caltanissetta con un incremento del 16,5%. Ottimi risultati anche per Ragusa con un ottimo 11,7% di incremento forse dovuto anche ai nuovi arrivi degli universitari nel nascituro polo accademico. Anche Trapani va in doppia cifra con un incremento del 10%.
Nel dettaglio Catania è stata divisa in 6 macroaree: Acese e versante Sud Orientale Etna, Hinterland catanese, Ionica, Piana di Catania e Calatino, Versante Nord Etna, Versante Sud-Occidentale Etna.
A trainare il settore è proprio la zona acese con un incremento del 35%delle compravendite. Ad appartenere a quest'area sono comuni come Viagrande, Acireale, Pedara, Trecastagni e Valverde. Ottimi risultati anche per l'hinterland che contiene Catania e i comuni nelle immediate vicinanze e segna un aumento del 7%. Risultato superato da quello ottenuto dalla zona Sud-Occidentale con comuni come Mascalucia e San Pietro Clarenza.
Le quotazioni dell'Hinterland sono le maggiori con valori che superano i 1000 euro a metro quadro.
Ma sono proprio le cifre necessarie ad acquistare una casa che possono permettere l'apertura di uno squarcio nel campo delle analisi circa il mercato immobiliare catanese. Infatti la crisi, anche se questi dati sembrano affermare il contrario, c'è ed è impossibile nasconderla. Infatti i catanesi cercano innanzitutto di acquistare una casa a basso prezzo. Non è più consentito un investimento a lungo periodo. Il mutuo non è più una soluzione privilegiata e si cerca un piccolo appartamento a basso costo.
E come accade da anni ad essere abbandonate sono le zone centrali di Catania che spiccano per i prezzi elevati. Il centro storico appare ormai come una chimera e la piccola casa la si compra nelle zone periferiche.
In questo caso però ad un incremento degli acquisti dei comuni attorno a Catania non abbiamo un conseguente aumento dei servizi. Infatti tutto continua a concentrarsi nel capoluogo che in questo caso viene letteralmente invaso con il dramma quotidiano del traffico e delle arterie bloccate da migliaia di macchine.
E non che questo sia un fenomeno di questi giorni. La concentrazione della popolazione fuori dal centro cittadino è infatti un meccanismo collaudato e che vede diversi esempi. Come non pensare ad esempio al quartiere-dormitorio di Librino progettato per accogliere migliaia di persone ma senza un vero e proprio sistema di servizi che renda agibile vivere al suo interno.
Altri esempi sono quelli di comuni come Sant'Agata Li Battiati e San Giovanni La Punta che hanno inglobato migliaia di fuggiaschi dalla città senza poter offrire un congruo numero di servizi.
Ovviamente tutti i numeri inerenti le compravendite siglate devono essere lette anche alla luce dell'usanza a non ufficializzare il contratto d'affitto anche se, e questo forse è anche uno dei motivi dell'incremento percentuale, la legge voluta da Francesco Rutelli ha consentito allo Stato di incassare il 20% rispetto al totale annuo disincentivando la pratica degli affitti in nero.

di Antonio Borzì. Pubblicato in Cronaca il 24/12/2010 Scarica il pdf


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