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Un’ordinanza del Prefetto ha interdetto a tutti l’accesso alle zone sommitali della “Muntagna”
Riaprite l’Etna in nome del turismo
Il vulcano Etna
L'Etna, nelle sue zone sommitali, è interdetta a tutti per un'ordinanza del Prefetto di Catania di alcune settimane fa. Decisione giusta, per quanto riguarda il turismo di massa, per salvaguardare la vita e l'incolumità di coloro che della "Montagna" sono inesperti. Ma l'ordinanza vale anche per quelli che l'Etna la conoscono bene e che, per mestiere ed esperienza, hanno titoli e capacità di affrontare le insidie del più grande vulcano attivo d'Europa. Ecco che in tanti, prendono carta e penna e scrivono al Prefetto affinché ritiri l'ordinanza o perlomento la modifichi. Ecco il testo della lettara: “Alla c.a. di Sua Eccellenza il Prefetto di Catania. La questione che intendiamo esporre e che ci sta a cuore è essenziale, si tratta del nostro territorio, l’Etna: quella parte di mondo in cui ci identifichiamo, ritrovando il senso di appartenenza alla natura altrimenti impossibile, nutrendo l’anima di bellezza originale e d’ispirazione per tentare di essere uomini migliori. Stiamo parlando del primo spettacolo del mondo, l’eruzione vulcanica, la colata, la terra nuova adesso come fosse sempre l’inizio. Stiamo parlando della nostra essenza, appunto, non dello sfondo di un palcoscenico. Vorremmo poter avere la libertà di scelta e sentire ancora questo respiro profondo unico. Vorremmo godere di questa bellezza e far sentire il brivido anche ai visitatori che non conoscono l’Etna e le sue eruzioni. Vorremmo che un’area naturale protetta, da quasi un anno sito Unesco Patrimonio dell’Umanità, fosse aperta alla visita proprio nei momenti di maggiore espressione. Vorremmo che non ci fossero ordinanze d’interdizione di settori dell’Etna così vasti come l’intera Valle del Bove. Che l’area di pericolo individuata dai tecnici riconosciuti fosse oggetto di informazione continua e capillare per i visitatori; e che questi possano accedere accompagnati dalle guide professioniste nelle zone di attività vulcanica: il fronte lavico in Valle del Bove come l’area dei crateri sommitali. Le chiediamo, Eccellenza, di prendere atto che questa Muntagna non è una piccola isola nell’oceano che si può chiudere all’accesso umano senza problemi, ma un’area protetta d’importanza planetaria a ridosso di un contesto urbano di un milione di persone, e dunque qualsiasi decisione di pericolo vulcanico dimostrato non può prescindere da una garantita fruizione, seppur guidata e controllata. Le chiediamo di aprire un capitolo nuovo di pianificazione delle emergenze vulcaniche con le istituzioni del territorio preposte a questo scopo, che dispongono di guide nel loro organico e che si possano avvalere anche di altre figure analoghe ove occorresse. Le chiediamo, Eccellenza, di non privarci della libertà di veder nascere il mondo. Le chiediamo di poter condividere assieme ai nostri figli, quella che ancora e con ostinazione chiamiamo meraviglia. Con osservanza".
Il confronto è aperto, la speranza è che nessuno voglia sottrarre l'importanza che l’Etna ha per Catania, per la sua provincia. Per l’intera Sicilia.
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