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Illustrati alcuni punti da inserire nella proposta esitata dalla Giunta Bianco per favorire la ripresa economica
Il Regolamento edilizio, Saguto e l’esproprio
La proposta della Confcommercio è riferita agli immobili fatiscenti del centro storico
Un momento della conferenza tenutasi alla Confcommercio
Una serie di modifiche per rendere il Regolamento edilizio un volano per la ripresa del commercio cittadino. Le ha proposte la Confcommercio etnea che ha illustrato all'assessore comunale all'Urbanistica, Salvo Di Salvo, alcuni punti da inserire all’interno della proposta esitata dalla Giunta Bianco, per fare in modo che dalla regolamentazione del settore la città ottenga tutti i vantaggi possibili. «Siamo entrati nel merito della proposta di regolamento edilizio - ha affermato Francesco Sorbello, direttore dell'associazione etnea - con lo scopo di proporre interventi che agevolino l’avvio di attività economiche.
In tal senso, riteniamo che l’altezza minima dei negozi debba essere ricondotta a 2,70 metri non solo nel centro storico ma in tutto il territorio comunale, così come suggeriamo regole nuove per le l’inserimento di saracinesche o impianti pubblicitari a bandiera”. Non solo. Secondo Sorbello, il regolamento edilizio permetterebbe di superare alcuni ostacoli del vecchio strumento datato ottant'anni fa: ad esempio permettendo la possibilità di insediare in centro storico attività commerciali superiori a 200 metri quadri. “Anche solo in questo senso - ha aggiunto Sorbello - il nuovo strumento sarebbe positivo”. Quanto proposto dai commercianti, però, non si limita alla modifica di alcuni dettagli già predisposti dall'amministrazione. Confcommercio propone anche di realizzare uno sportello unico dedicato all'edilizia, anticipando di fatto la creazione di quello regionale, che possa essere istituito prima dell'approvazione del regolamento, proprio per agevolare la cittadinanza.
Secondo i commercianti, inoltre, occorre riqualificare gli immobili fatiscenti, attraverso un'azione forte nel caso di mancata collaborazione da parte dei proprietari degli stessi. Una proposta provocatoria, come evidenziato da Giovanni Saguto, ma concreta, per recuperare importanti porzioni di città senza prevedere nuovo cemento. L’associazione ha addirittura avanzato anche una proposta di regolamento per effettuare l’esproprio coattivo degli immobili fatiscenti per oltre il 90 per cento e che il Comune potrebbe acquisire per pubblica utilità.
«Esiste una miriade di edifici abbandonati da tempo - ha evidenziato Saguto - e ci scontriamo con l'inerzia dei privati e dei proprietari che non vogliono recuperarli. Per questo, chiediamo di considerare la possibilità di un intervento coattivo nei confronti dei privati: chiediamo di diffidarli a presentare proposta di recupero dell'edificio e in caso di inerzia, l'amministrazione può espropriare l'immobile a prezzo simbolico».
Un argomento sul quale Di Salvo ha assicurato una cauta apertura da parte dell'amministrazione. «Su questa questione - ha replicato - apriremo un tavolo di confronto per verificarne la fattibilità anche dal punto di vista giuridico. L'immobile non può essere strappato al proprietario che deve essere messo in condizione di intervenire».
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