L'Adoc al Comune: "Tarsu non dovuta"

Continua l'altalena tra comune di Catania e Adoc, associazione dei consumatori, in ordine agli avvisi di accertamento Tarsu che l'amministrazione ha inviato a migliaia, in particolare a quelli relativi agli anni 2004 e 2005, prescritti secondo l'associazione, legittimi secondo l'assessore comunale al Bilancio, Roberto Bonaccorsi, e il ragioniere generale, Giorgio Santonocito che, in una lunga nota, hanno esposto le proprie ragioni, in risposta a una conferenza stampa dell'Adoc in cui s invitavano i cittadini a fare ricorso in commissione tributaria.
"I tributi antecedenti il 2006 sono prescritti - afferma Claudio Melchiorre, presidente dell'Adoc - ad ogni anno solare corrisponde un'autonoma obbligazione tributaria ed un conseguente obbligo dichiarativo, inoltre, qualora la denunzia sia stata incompleta, infedele oppure omessa, l'obbligo di formularla si rinnova di anno in anno". Risponde l'amministrazione: "Il termine ultimo per presentare la denunzia, riguardo all'annualità 2004 era il 20 gennaio 2005", aggiungendo che il pagamento, per la stessa annualità, era inoltre suddiviso in quattro rate, due delle quali scadenti nel 2005 da ciò ne deriverebbe l'assoluta legittimità dell'accertamento per il 2004.
Secondo gli esperti delle associazioni, invece, la norma che disciplina la tassa rifiuti non prevedrebbe alcuna comunicazione annuale bensì una sola comunicazione entro il 20 gennaio dell'anno successivo a quello di prima occupazione dei locali.
Un botta e risposta dal quale non sembra facile uscire, dal momento che entrambe le parti sciorinano norme e leggi a favore della propria tesi, e che non facilita in primo luogo i cittadini, che non sanno ancora se reclamare agli uffici competenti, pagare senza fare troppe storie o aprire un contenzioso, ricorrendo alla commissione tributaria e che, per qualsiasi scelta decidano di optare, hanno a disposizione solo sessanta giorni di tempo per farlo.

di M. T.. Pubblicato in Cronaca il 04/02/2011 Scarica il pdf