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Arriva la cedolare secca

La nuova tassa unica sugli affitti promette vantaggi soprattutto per i redditi alti

In questi giorni la politica nazionale è contrassegnata da un furente dibattito sulla partecipazione o meno di Silvio Berlusconi a party hard con minorenni ed escort. Ma a suscitare le maggiori preoccupazioni per il futuro del Paese è anche il discorso inerente il Federalismo fiscale che la Lega arde di raggiungere e che sembra ormai arrivato alla fine del suo percorso programmatico. Ovviamente molto nella vita del contribuente medio italiano cambierà. Fra i nuovi concetti introdotti dal Federalismo si inserisce anche la cedolare secca d'affitto.
Per gli affitti le imposte verranno sostituite da un'unica tassa al 20 o al 23%. Un modo per "semplificare" la vita dei contribuenti italiani che già sta facendo sorgere i primi studi in merito. Ad analizzare cosa accadrà sono i tecnici che osservano come questa nuova tassa avrà dei benefici soprattutto per i redditi alti che superano i 15,000 euro all'anno. A dichiararlo è uno studio del Censis che sottolinea come questa forma non farà altro che aumentare il divario fra ricchi e poveri.
Il presidente dei dottori commercialisti ed esperti contabili italiani Claudio Siciliotti infatti ha più volte fatto notare come in questo modo si rompe quel sistema che evitava delle sproporzioni fra quanto pagato e il reddito percepito da ogni singolo individuo.
L'imposta cedolare secca sarà operativa dal 2012 e quella al 23% non avrà vantaggi per i redditi fino a 15,000 euro e il vantaggio fiscale aumenterà progressivamente con la crescita del reddito di ogni contribuente.
Il grande peso dato al patrimonio immobiliare pone in risalto anche il problema della regolarità degli affitti che, soprattutto al sud, risultano in nero non permettendo a Stato e Comuni d'ottenere quel tanto sperato gettito fiscale. Da questo punto di vista lo Stato stringe la morsa del controllo con un'azione finalizzata a far emergere gli irregolari. Entro il 31 marzo 2011 bisognerà aggiornare i dati catastali degli immobili versando anche quanto dovuto nel periodo 2007-2009. Una volta regolarizzati i dati si provvederà alla comunicazione tra Territorio e Comuni che dovranno aggiornare tutte le pratiche. Nel caso in cui i cittadini non provvedano autonomamente ad aggiornare i dati si provvederà con una regolarizzazione d'ufficio usando degli iscritti agli ordini professionali che in questo modo potranno applicare le adeguate penali.
In un discorso tanto complesso emerge come l'ormai vetusto sistema catastale debba essere quantomeno aggiornato. Da questo punto di vista si punta forte sul nuovo sistema dell' "Anagrafe immobiliare integrata" che permetterà di avere un quadro chiaro e dettagliato di tutte le proprietà presenti nel territorio italiano.
Questo il discorso almeno teorico su quanto dovrà accadere. Un quadro abbastanza frastagliato e in perenne evoluzione a causa degli scontri politici di questi giorni. In ogni caso emergono chiaramente delle linee guida difficilmente differibili. Non sarà più permesso ai comuni di dormire. In riferimento a Catania per esempio le ampie fette di città senza un autentico controllo potranno essere oggetto di una verifica costante da parte dei tecnici. La ricerca disperata di un introito, a Catania le casse piangono, porterà sicuramente a più rigore per settori storicamente interessati dal fenomeno dell'affitto in nero come ad esempio la casa degli studenti e quella per passare la villeggiatura a mare.

di Antonio Borzì. Pubblicato in Cronaca il 28/01/2011 Scarica il pdf


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