La costa da Capo Mulini a Cannizzaro non ha un adeguato smaltimento delle acque reflue

Aci Castello ancora senza collettore fognario

Quando si parla di questione ecologica in Sicilia la mente balza subito ai cumuli di rifiuti sparsi nelle strade isolane. Una questione che purtroppo non si concretizza soltanto in quello che tutti i cittadini hanno sotto gli occhi ma che interessa una serie molteplice di tematiche. A Catania la gestione del sistema di depurazione delle acque reflue è una ferita sempre aperta. Se nella zona della Plaja cittadina i torrenti che sfociano in zona sono da tempo oggetto delle più disparate opinioni andando a pochi km dal centro del capoluogo provinciale la situazione è drammatica da anni.
Parliamo di Acicastello che da tempo si batte per avere un depuratore in grado di non deturpare ulteriormente il patrimonio naturale delle coste castellesi.
La lunga fascia di territorio che parte da Capo Mulini e si estende fino a Cannizzaro infatti non ha un adeguato sistema che riesca a gestire lo smaltimento delle acque reflue. Una ferita da anni aperta e che vede, soprattutto negli ultimi tempi, una fase in bilico fra quella progettuale e quella realizzativa. Infatti sulla carta il progetto c'è. Ne invoca da tempo la realizzazione il primo cittadino di Acicastello Filippo Drago che annuncia più volte che i tempi stringono e non si capacita dei ritardi che di volta in volta avvengono.
"Non comprendo i motivi- dichiara Drago- che ci devono portare all'eterna attesa che venga realizzata quest'opera che da decenni viene annunciata e per cui mi batto da tempo".
A tutto questo è seguita anche la richiesta di nominare un commissario straordinario per consentire uno snellimento nella realizzazione dell'opera.
E nell'attesa che si compia questo progetto si continua a scaricare a mare con le solite conseguenze per il patrimonio naturale catanese la cui cattiva fama si sta diffondendo anche fuori dal territorio italiano e il cui cattivo odore ormai sta diventando con il tempo una delle caratteristiche preponderanti.

di Antonio Borzì. Pubblicato in Cronaca il 28/01/2011 Scarica il pdf