Grande festa con tanti giovani che si muovono freneticamente o "pogano"

Il Punk infiamma Catania

Immaginare una festa punk a Catania con un migliaio di giovani in delirio che si muovono freneticamente o pogano - per usare un linguaggio tanto caro al punk - è una cosa che ai più potrebbe essere impensabile. Invece così non è; a Catania c'è sempre stata una grande tradizione rock. Un amore per le distorsioni di chitarre, per il ritmo frenetico del rock, che a fasi alterne è emerso all'ombra dell'Etna. Chi ha raggiunto la quarantina può confermare che a Catania, alla fine degli anni Ottanta, in discoteca si ballava esclusivamente musica rock. In quegli anni addirittura i gruppi indie rock, ai più sconosciuti, all'ombra del "Liotro" venivano a dir poco osannati. Il merito di aver riportato in città la voglia di rock è senz'altro dei ragazzi del team "Blow Rock" che da qualche stagione a questa parte organizzano settimanalmente un evento che riesce ad aggregare tutti gli amanti del genere. Il luogo scelto ad ospitare queste feste è "Il Faro", celebre tempio della nigthlife catanese. Così anche sabato 7 dicembre si è rinnovato un rituale al quale prendono parte migliaia di rockettari. Ogni sabato una festa a tema con un comune denominatore: il rock. Sabato 7 dicembre si è voluto celebrare il punk, e lo si è fatto facendo esibire sul palco del "Faro" due band apparentemente diverse ma accomunate dallo stesso amore per il punk. La serata è stata dapprima riscaldata dal punk rock grezzo, stile "Sex Pistols" tanto per intenderci, con l'esibizione dei newyorkesi "Avenue X" vera e propria band di culto del genere. Vedere Dionna Dal Monte, front woman del gruppo, che si esibisce dal vivo è uno spettacolo: la sua voce graffiante e rude trasmette emozioni indescrivibili. La serata è poi proseguita con l'esibizione dei "Green Ade" la più celebre tribute band dei "Green Day". Vedere migliaia di giovani che si dimenano e cantano al ritmo di canzoni come "American idiot" e "Wake me up when september ends" non ha prezzo. Insomma, per dirla in breve un delirio allo stato puro? Non sono poi mancati momenti di folclore tipici del mondo punk con ragazzi abbigliati di tutto punto alla stregua del movimento punk: t-shirt colorate, molte delle quali inneggianti ai "Green Day", ma anche borchie e catene. Ad arricchire ulteriormente lo spettacolo coreografico della festa: coloratissime creste. Immancabili quando c'è di mezzo il punk. Proprio per l'occasione è stato, tra l'altro, allestito un set dove i ragazzi del team "Beaù London" hanno acconciato in perfetto stile punk tutte le ragazze dello staff. "E' stata una serata emozionante, fuori dal comune?". Ci ha raccontato Mariangela di Priolo, che si è fatta un bel pò di chilometri pur di non perdersi l'evento. Peccato che alle prime luci dell'alba, come in un sogno onirico, tutto svanisce. Persino le creste hanno perso il loro vigore. L'appuntamento è alla prossima festa con "Blow Rock".

di Bat. Pubblicato in Moda il 14/12/2012 Scarica il pdf