Dietro front all’ultimo minuto di Saccomanni su una norma che cozzava con tutte le regole europee

Abolita la trattenuta del 20% sui bonifici dall’estero

Come ultimo atto da Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomani, ha chiesto al direttore dell'Agenzia delle Entrate di sospendere l'applicazione del provvedimento che prevedeva l’applicazione di una ritenuta o imposta sostitutiva, del 20% con riferimento ai cosiddetti “Flussi Finanziari Esteri” (bonifici esteri e assegni tratti su banche estere o filiali estere di banche italiane) accreditati dal 1° gennaio 2014 a persone fisiche, enti non commerciali e società semplici residenti. La norma scaturiva dall’ipotesi che le somme accreditate derivassero da investimenti finanziari e doveva essere compito del contribuente dimostrare che ciò non fosse vero. Una norma di fatto illegale alla luce di diverse leggi europee sulla libera circolazione dei capitali ma, in particolare, in contrasto con l'area Sepa (Area Unica dei Pagamenti in Euro), che ha reso 34 Paesi d'Europa un'unica area in cui effettuare pagamenti. Inoltre, si trattava di una norma inutile in quanto le somme accreditate per via elettronica sono già monitorate con norma stabilite da diversi trattati europei. Evidentemente né al Ministero né all’Agenzia delle Entrate, in particolare nella persona del suo direttore Attilio Befera, erano a conoscenza di tutto ciò o hanno fatto finto di non sapere nulla. Infatti, come spessissimo purtroppo accade, si era elaborato un sistema per prelevare denaro dai cittadini inconsapevoli in una maniera che era assolutamente irregolare.