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Se sono superiori ai 3 kw aumenta il valore catastale della casa come se avesse una stanza in più
Nuove tasse sugli impianti fotovoltaici
L'ultima novità sul fronte delle tasse riguarda gli impianti fotovoltaici che si trovano sui tetti delle case. La Circolare n. 36/E del 19 dicembre 2013 dell'Agenzia delle Entrate stabilisce infatti che se l'impianto ha una potenza superiore a 3 kilowatt, fa aumentare la rendita catastale, e conseguentemente l’Imu, la Tasi e le altre imposte che hanno come base il valore catastale come, ad esempio, il registro in caso di compravendita.
Ecco cosa scrive testualmente l'Agenzia delle Entrate: "Non hanno autonoma rilevanza catastale, e costituiscono semplici pertinenze delle unità immobiliari, le porzioni di immobili ospitanti gli impianti di produzione di energia di modesta entità, in termini dimensionali e di potenza, come, ad esempio, quelli destinati prevalentemente ai consumi domestici. In particolare, non sussiste alcun obbligo di dichiarazione al catasto, né come unità immobiliare autonoma, né come variazione della stessa (in considerazione della limitata incidenza reddituale dell’impianto) qualora sia soddisfatto almeno uno dei seguenti requisiti: la potenza nominale dell’impianto fotovoltaico non è superiore a 3 chilowatt per ogni unità immobiliare servita dall’impianto stesso...". Tradotto in termini comprensibili, ciò vuol dire che tutti gli impianti che superano i 3 chilovatt diventano unità immobiliari e quindi con obbligo di dichiarazione al catasto. Per di più gli impianti maggiormente diffusi sono proprio quelli di questa potenza che è quella necessaria per soddisfare i bisogni medi di una famiglia. Anche se, sotto la spinta dei vari incentivi, sono stati in molti quelli che, avendo lo spazio necessario, hanno collocato impianti di 4, 6 o 10 kilowatt. Secondo i dati forniti dalla Gse (Gestore Servizi Energetici - Società che svolge attività di supporto al Ministero dello Sviluppo Economico sulle materie energetiche), aggiornati al 31 gennaio scorso, in Italia ci sono 176 mila impianti con una potenza inferiore a 3 kilowatt e 312 mila con una potenza superiore.
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