Secondo Standard & Poor’s l'Italia si riprenderà nel 2014

Mercato immobiliare il miglioramento c'è

Il mercato immobiliare il Italia ha continuato a stentare nei primi sei mesi del 2013. Lo dicono in maniera netta dati e proiezioni fino al 30 giugno. Eppure sono tutti concordi nell'ipotizzare una ripresa non troppo lontana. Tutte le statistiche e le previsioni di ogni tipo indicano un -1,6% nel 2013 per l'Italia. Un dato ancora negativo ma in netto miglioramento rispetto al -4% registrato nel 2012. L'ipotesi è che nel 2014 si possa arrivare a un +0,5%. Cifre ancora basse ma che segnerebbero un'importante inversione di tendenza.
Ma quello che fa sperare di più in un miglioramento futuro è l'andamento del mercato immobiliare negli Stati Uniti dove si è registrata una crescita dei prezzi delle case del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente che corrisponderebbe a una crescita annua del 7,3%. I valori sono ormai agli stessi livelli del 2003.
Ma non sono solo gli Stati Uniti a registrare una significativa ripresa. In tutto il mondo c'è una netta ripresa a cominciare dalla Germania ma anche in Gran Bretagna, Francia e Giappone.
Secondo l'agenzia di rating Standard & Poor’s, sulla scia delle ripresa internazionale, la crisi in Italia potrà durare al massimo solo per il 2013 ma nel 2014 ci sarà una netta inversione di tendenza.
Ad aiutarla contribuiranno certamente gli ultimi interventi previsti dal Governo.
Intanto, nei giorni scorsi l’Abi, l’Associazione della Banche Italiane, attraverso il suo direttore generale Giovanni Sabatino, nel corso di un’audizione al Senato, aveva ribadito il fatto che sarebbe necessario «un pacchetto integrato di misure che agisca su fattori di domanda e di offerta per rilanciare il mercato immobiliare» e che «servono misure per ridurre il grado di rischio delle operazioni di finanziamento, con l'attivazione e la piena operatività di appositi fondi di garanzia».
Sabatino, infine, ha esortato a «non dimenticare che il riconoscimento fiscale in senso “positivo” delle spese sostenute dai cittadini per le abitazioni si giustifica non solo per esigenze di equità impositiva ma risponde anche alle istanze di rivitalizzazione di importanti settori produttivi del paese. Il mantenimento del decoro edilizio delle nostre città è poi interesse pubblico e dovrebbe essere tutelato per la dignità stessa del Paese. In questo senso, dato l’elevato patrimonio immobiliare di pregio presente in Italia, apposite agevolazioni rivolte agli immobili storici potrebbero essere previste al fine di sostenere un comparto fondamentale per la nostra economia qual è il turismo».