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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto “Fare”
Ecco le 80 misure per la crescita
Date certe per l’introduzione di nuovi oneri
Enrico Letta
Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge, denominato “Fare” che contiene una serie misure urgenti in materia di crescita. Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha sottolineato che questo provvedimento, insieme al disegno di legge in materia di semplificazioni che verrà discusso la prossima settimana in Consiglio dei ministri, ha come base le “6 Raccomandazioni” rivolte all’Italia dalla Commissione europea il 29 maggio 2013 nel quadro della procedura di coordinamento delle riforme economiche per la competitività.
L’indicazione che ci sembra più rivoluzionaria è quella che introduce nel nostro Paese le date uniche. Tutte le norme che introducono oneri (burocratici o fiscali) avranno efficacia a partire da due date prestabilite: 1° gennaio e 1° luglio.
In particolare, i diversi interventi rispondono alle raccomandazioni di semplificare il quadro amministrativo e normativo per i cittadini e le imprese, nonché di abbreviare la durata dei procedimenti civili, riducendo l’alto livello del contenzioso civile e promuovendo il ricorso a procedure extragiudiziali; sostenere il flusso del credito alle attività produttive anche diversificando e migliorando l’accesso ai finanziamenti; intensificare gli sforzi per scongiurare l’abbandono scolastico e migliorare qualità e risultati della scuola; proseguire la liberalizzazione nel settore dei servizi e migliorare la capacità infrastrutturale, incluso nel settore dei trasporti.
Il decreto contiene 80 misure, per un totale di oltre 3 miliardi di euro e con una ricaduta prevista a livello occupazionale di circa 30mila nuovi posti di lavoro (20mila diretti, 10 mila indiretti), in materia di infrastrutture.
In particolare si prevede: lo sblocca cantieri che, tra le altre cose, prevede l’asse di collegamento tra la strada statale 640 e l’autostrada A19 Agrigento–Caltanissetta e l’asse autostradale Ragusa-Catania; sicurezza stradale, rilancio porti e nautica, semplificazioni in materia di edilizia, semplificazioni in materia di Durc.
Per le imprese: sarà più facile accedere al fondo di garanzia delle Pmi, disponibili 5 miliardi per l’acquisto di nuovi macchinari, un “Fondo di garanzia per i grandi progetti” con una dotazione di 50 milioni per il 2013 e il 2014. Rifinanziamento dei contratti di sviluppo e più concorrenza nel mercato del gas naturale e dei carburanti, la riduzione delle bollette dell’elettricità. Sarà azzerata la burocrazie e comminate multe alle P.A. che ritardano. Eliminate tutte le certificazioni mediche oggi necessarie per accedere a impieghi pubblici e privati. Non si potrà più pignorare la prima casa. Per tutti gli altri immobili, il valore minimo del debito che autorizza il riscossore a procedere con l'esproprio dell’immobile, è stato innalzato da 20mila a 120mila euro. In caso di peggioramento delle condizioni economiche del debitore, una dilazione per ulteriori 72 rate mensili. È stato abrogato il modello 770 mensile. Sblocco del turn over al 50% per Università ed enti di ricerca dal 2014, borse di mobilità per studenti capaci e meritevoli, interventi straordinari a favore della ricerca. Per quanto riguarda la Giustizia sono state messe in atto procedure per raggiungere obiettivo di smaltire 1 milione e 200 mila pratiche nel più breve tempo possibile.
«In questo provvedimento - ha detto il premier Enrico letta - tutte le misure servono a rilanciare l'economia del nostro Paese e a dare la possibilità agli italiani che vogliono fare, di compiere appunto quegli interventi che servono per rilanciare l'economia. Ci premeva dare subito un segno molto forte. C’è stata una grande coesione del Consiglio dei Ministri che ha discusso in modo efficace misure significative tra cui anche una forte riduzione delle bollette a vantaggio di imprese e famiglie. Il decreto - ha aggiunto Letta - darà sblocco significativo a molti posti di lavoro dà risposta alle raccomandazioni dell'Unione europea formalizzate con la richiesta di chiusura delle procedura di infrazione per deficit eccessivo».
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