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Edilizia: il Governo accetterà la proroga di un anno degli incentivi?
Ecobonus, forse oggi le novità
Il ministro per lo Sviluppo Economico Fabrizio Zanonato
Rinviata a oggi la “soluzione Zanonato” nella riunione dell’esecutivo svoltasi il 24 maggio: il Cdm ha posticipato la decisione intorno agli eco bonus e agli incentivi fiscali nel campo dell’edilizia, volti a parificare gli standard europei di efficienza energetica.
La scorsa settimana la commissione Ambiente della Camera ha approvato all'unanimità una risoluzione che impegna il governo a prorogare tanto le detrazioni del 55% per i lavori di efficienza energetica, quanto quelle del 50% per le ristrutturazioni, allargandole al consolidamento antisismico.
È il ministro dello Sviluppo economico Fabrizio Zanonato a dichiarare: «C’è la volontà politica da parte del governo di prorogare per un anno, quindi fino alla fine del 2013, gli eco-bonus al 50% e 55% sulle ristrutturazioni e gli adeguamenti energetici degli edifici» fiducioso che queste percentuali verranno concesse nel prossimo Consiglio dei Ministri.
Agevolazioni che andrebbero incontro non solo alla necessità di un risanamento ambientale, il cui traguardo dovrà essere in pari con i requisiti minimi stabiliti dalle direttive europee; ma anche di un rilancio dell’economia nazionale, a supporto di piccole e medie imprese che operano nel settore edile.
Tuttavia, la difficoltà già risiede nel reperimento di risorse atte a coprire tale eventuale proroga, i cui costi, 200 milioni, si fanno gravosi: specialmente se ad attendere sulla soglia c’è l’aumento dell’Iva a partire dal 1° luglio. Se il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni arriverà con le coperture, la norma, almeno per quanto riguarda il 55%, sarà inserita nel decreto. Altrimenti, gli addetti ai lavori di via XX Settembre proporranno una nuova delibera da presentare nel corso dell’esame in Parlamento.
Pertanto, si attende la decisione sul probabile emendamento, idealmente in linea con la sospensione dell’Imu: 4,8 miliardi nelle tasche dei cittadini. Occorre, però, vedere quale direzione, se la spesa o il risparmio, sarà scelta dagli italiani.
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