Un convegno per ricordare il grande scrittore

Mineo ricorda Bonaviri

Il 18 e 19 dicembre scorsi Mineo, sua città natale, ha reso omaggio allo scrittore Giuseppe Bonaviri, a quasi due anni dalla sua scomparsa, con un convegno internazionale di studi a cui hanno partecipato studiosi di grande fama nazionale e internazionale.
Organizzato dalla Fondazione Giuseppe Bonaviri e patrocinato dal comune di Mineo, il convegno dal titolo "L'eredità letteraria di Giuseppe Bonaviri", ha messo in luce l'opera dello scrittore, "quanto essa abbia influito sulla letteratura a lui contemporanea e quanto influenzerà l'opera futura" come ha sottolineato Sarah Zappulla Muscarà, coordinatrice dell'evento.
Ad aprire la manifestazione è stata l'inaugurazione della mostra dal titolo "Giuseppe Bonaviri la sua opera, la sua famiglia, la sua terra, curata da Enzo Zappulla, presidente dell'Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano.
Diversi gli aspetti messi in luce della produzione letteraria dello scrittore più volte candidato al premio Nobel, con un'attenta analisi di alcune delle sue opere e una riflessione sull'ambigua figura del medico-scrittore, impreziositi 'sentimentalmente' dalla presenza della moglie Raffaella e del figlio Emanuele, come ha sottolineato Giuseppe Castania, sindaco di Mineo e presidente della Fondazione dedicata allo scrittore.
L'umanesimo dello scrittore, il regionalismo linguistico in Bonaviri, l'analisi della sua opera d'esordio "Il sarto della stradalunga", l'odissea di "Silvinia", la raccolta di poesie "Il re bambino", l'analisi meta-linguistica del racconto "Successe al cinema", il parallelismo tra Bonaviri e Gogol', le figure femminili nel "Sarto della stradalunga" e l'analisi delle bonaviriane "Novelle saracene", questi i temi che sono emersi nel corso del convegno e che hanno offerto nuovi spunti di riflessione e di analisi delle opere dello scrittore 'mineolo'.
Un omaggio della sua Mineo che con le sue opere ha 'portato in giro per il mondo', e che diviene da microcosmo, il macrocosmo su cui si ricostruisce la sua storia letteraria, dove si trovano i suoi affetti e da cui parte la celebrazione dell'epos familiare. Tutta la sua opera è un canto alla natura, alla famiglia e alla sua terra. "Ci è parso necessario, a quasi due anni dalla sua scomparsa, valorizzare l'opera di Bonaviri, perché divulgare la sua opera significa non solo parlare dello scrittore, ma dei suoi affetti e soprattutto della sua terra" ha concluso Giuseppe Castania, presidente della Fondazione Giuseppe Bonaviri.

di Florinda Perrotta. Pubblicato in Spettacolo il 24/12/2010 Scarica il pdf