Ogni artista ha contribuito alla performance con l'esecuzione di tre pezzi, splendida l’esecuzione di Agata Lo Certo

La musica lotta contro l’omofobia

Agata Lo Certo durante la sua performance all’evento “Omofobia ai margini”

Nei giorni in cui la Russia torna a far parlare (tristemente) di sé, con tutti i veti e i divieti di “propaganda” omosessuale legati ai giochi olimpici invernali di Sochi, sfiorando pericolosissime derive di stampo fortemente discriminatorio, Catania risponde chiamando a raccolta numerosi artisti ed associazioni militanti nel campo dei diritti civili per dare una risposta chiara agli atti omofobici in costante aumento in Russia e nella nostra nazione.
L'evento, tenutosi domenica 16 febbraio e organizzato dall'associazione di universitari Queer as Unict e intitolato “Omofobia ai margini”, ha intrecciato, come si diceva, le voci dei molti artisti, che hanno aderito alla manifestazione a titolo gratuito, a quelle dei militanti delle associazioni, catanesi e non, che da anni si battono per l'affermazione dei diritti di gay, lesbiche e transessuali, tra cui Arcigay Catania, Agedo e Stonewall Siracusa. Ogni artista ha contribuito alla performance con l'esecuzione di tre pezzi, tratti dal proprio o dall'altrui repertorio, esprimendo la propria solidarietà alla comunità lgbt catanese, esortando tutti e tutte a non rinunciare mai alla propria libertà d'espressione e ad amare liberamente oltre ogni vincolo e stereotipo di genere.
Notevole la performance di una brava e ispirata Agata Lo Certo, che con sola voce e chitarra ha incantato l'affollata platea del Lam (Laboratorio Arte Musica), offrendo un'interpretazione densa ed evocativa, in particolare durante l'esecuzione della toccante “Malacuscienza”. Degna di nota anche la presenza di Manola Micalizzi, in doppia esibizione con i Babil on suite e in versione solista accompagnata da Alessandro Sirna, che ha elargito al pubblico una ventata di magica saudade sudamericana condita da un'accattivante ironia. Interessante anche il contributo degli stessi Babil on suite, in un'interessante miscela di eleganti suggestioni dal sapore electro, funk, pop.
Il cammino per l'affermazione dei diritti della comunità lgbt è ancora lungo, ma pian piano qualcosa sembra muoversi.

di M.S.. Pubblicato in Spettacolo il 21/02/2014 Scarica il pdf