Tuccio Musumeci reinterpreta Nino Martoglio

"L'altalena" al Brancati

Splendide Guia Jelo e Nellina Laganà

È stato un grande successo la "prima" al teatro Brancati di Catania de "L'altalena" che è andata in scena il 25 febbraio e rimarrà fino al 13 marzo. Non è certo la prima volta sul palcoscenico per la famosa commedia di Nino Martoglio, nota anche come "Voculanzicula", che fu messa rappresentata la prima volta nel 1912 da Giovanni Grasso, ma per tutti gli amanti della commedia è sempre una novità vedere cimentarsi sul palco gli attori nei panni dei protagonisti ideati dal commediografo siciliano. In questa versione de "L'altalena" la regia è di Giuseppe Romani e le scene e i costumi di Giuseppe Andolfo con le musiche di Carmen Failla. Tra gli attori protagonisti Tuccio Musumeci, Guia Jelo, Nellina Laganà e Mirko Magistro che interpretano i divertentissimi personaggi di Pitirru, Zà Sara e Ninu
Il ruolo di Neli, il barbiere buono e caritatevole, è stato ottimamente interpretato da Filippo Brazzaventre e quello più ambito di Ninu, uno dei due "giovani di barbiere", è stato affidato a Mirko Magistro che merita un bel dieci e lode, una interpretazione, la sua, semplicemente perfetta. Brava Luana Toscano nel ruolo di Ajtina e Massimo Leggio in quello del fidanzato Mariddu.
Tuccio Musumeci "colora" Pitirru, l'altro garzone di bottega, con la sua nota abilità comica e Santo Pennisi delinea un simpatico e sfortunato avventore così come Carmela Buffa Calleo una clownesca Nunziatina ed Emanuele Puglia è 'Gnaziu.
Musumeci e Magistro giocano quindi un ruolo chiave nell'opera di Martoglio che ha voluto inserire queste due figure comiche proprio per alleviare il dramma e il successo della commedia è stato decretato più dalla parte "divertente" piuttosto che da quella "triste".
Ottime interpretazioni anche quelle di Guia Jelo, nella parte di Za Sara, e Nellina Laganà in quella di Flavia; le due "grandi signore" del teatro catanese e non solo.
Pubblico in visibilio e applausi a scena aperta. Un vero successo per un classico che, se ben interpretato, mantiene nel tempo mantiene inalterata la capacità di fare ridere ma anche di pensare.

di Erika Castorina. Pubblicato in Spettacolo il 04/03/2011 Scarica il pdf