Grande successo al Teatro Massimo "Bellini"

Cavalleria e Pagliacci

I due "lavori" in scena insieme

"Hanno ammazzato compare Turiddu", Il grido che annuncia il tragico epilogo del delitto d'onore più famoso della storia della letteratura teatrale, ancora una volta ha regalato un brivido agli spettatori fedeli che hanno riempito il teatro Massimo Bellini alla prima di giovedì sera per lo spettacolo che includeva appunto Cavalleria Rusticana di Mascagni, tratta dall'omonima novella di Verga, e Pagliacci, di Leoncavallo, ovvero, i due massimi capolavori del teatro verista.
Le due edizioni ben riuscite, guidate dalla regia di Giulio Ciabatti, con le scene di Salvo Tropea e la direzione orchestrale di Maurizio Arena, sono state caratterizzate da un raro equilibrio e da alcune importanti sottolineature: nessuna sicilianità eccessiva nel primo caso e una vistosa volontà di mettere in evidenza una particolare condizione della donna, nel secondo.
I bravi cantanti hanno fatto tutto il resto: la soprano Giovanna Casolla, ha saputo dare corpo e voce ai violenti sentimenti di amore gelosia, rabbia, pentimento che scuotono Santuzza e anche il tenore Rubens Pelizzari (Turiddu) e il baritono Alberto Gazale (Alfio) che hanno anche interpretato Canio e Tonio nel secondo dramma, sono stati molto convincenti. Sarah Punga ha saputo giocare con la gestualità prestata al suo personaggio, Lola, aiutata dai bei costumi di Anna Biagiotti. Mamma Lucia - Loredana Megna ha assunto un contegno diverso rispetto alla classica madre siciliana per avvicinarsi forse ad un'icona di madre arcaica troppo distante dai luoghi comuni.
In Pagliacci, Kristin Lewis, nei panni di Nedda, ha saputo rendere, secondo la volontà registica, la sua condizione di donna della strada, che, nonostante la subalternità, cede a momenti di leggerezza e di sogno che paga con una morte cruenta.
Ma gli applausi non vanno solo ai cantanti professionisti e affermati, anche quelli che spiccano dal coro non sono da meno: quattro chiacchiere scambiate nei i camerini lasciano intravedere una costruttiva precarietà che mette sempre più spesso il teatro nelle condizioni di doversi "arrangiare". "I tagli -ci racconta il baritono verdiano Domenico Morizzi, da più di vent'anni nel coro del Bellini-, costringono ad attingere spesso alle forze del coro, dal quale vengono presi solisti che costano molto meno e dimostrano una grande professionalità".
Infine, come sempre, al teatro Massimo, ogni prima è colorata dalla presenza di qualche vip. A parte le personalità della città spiccavano infatti Marina Ripa Di Meana, elegantissima, che ha recentemente presentato a Catania il suo ultimo libro, e, Michele Mirabella, popolare conduttore di "Elisir".

di Rita Cocuzza. Pubblicato in Spettacolo il 25/02/2011 Scarica il pdf