Il nuovo istituto di credito dovrà sostenere le imprese del Sud

Sarà presto operativa la Banca del Mezzogiorno

Il ministro delle Sviluppo Economico, Paolo Romani, nella sua recente audizione davanti la commissione Industria del Senato ha fornito gli ultimi aggiornamenti sulla Banca del Mezzogiorno, alla cui costituzione partecipa anche il suo ministero. "In queste settimane - ha detto - si sta redigendo il piano industriale per il lancio della banca che è di secondo livello e quindi senza sportelli diretti. I gruppi di lavoro tecnico sono impegnati sullo sviluppo del prodotto, sulla struttura organizzativa, sulla distribuzione e sul sistema di governance. Il comitato promotore conta di concludere il suo lavoro entro il mese di aprile".
La Banca del Mezzogiorno è nata con la Finanziaria del 2009 per iniziativa del ministro dell'economia Giulio Tremonti al fine di assicurare la presenza nelle regioni meridionali d'Italia di un istituto bancario in grado di sostenere lo sviluppo economico e di favorirne la crescita. Una delle condizioni è che la banca abbia necessariamente sede in una regione del Mezzogiorno d'Italia. Lo Stato è il soggetto fondatore con l'investimento iniziale di 5 milioni di euro che dovrà essere restituito entro 5 anni dall'inizio dell'operatività man mano che subentreranno altri azionisti.
La Banca deve agire attraverso la rete delle banche e delle istituzioni che aderiscono all'iniziativa e, attraverso le convenzioni con le Poste Italiane, per almeno cinque anni dovrà operare come istituzione finanziaria di secondo livello, sostenendo progetti di investimento nel Mezzogiorno e promuovendo in particolare il credito alle piccole e medie imprese; deve anche fornire sostegno principalmente indirizzato a favorire la nascita di nuove imprese, dell'imprenditorialità giovanile e femminile, dell'aumento dimensionale e dell'internazionalizzazione, oltre che alla ricerca e all'innovazione con lo scopo di creare maggiore occupazione.
La Banca del Mezzogiorno, oltre agli sportelli ubicati all'interno degli uffici postali, potrà dunque contare anche sulle 111 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali presenti nel Mezzogiorno: un totale di oltre 600 sportelli.
L'obiettivo, dunque, è quello di creare una banca che abbia un contatto diretto con il territorio, lo conosca, ne sostenga le iniziative offrendo alla clientela una serie di servizi soprattutto sia con l'erogazione di prestiti a medio-lungo termine sia con vantaggiose soluzioni di investimento anch'esso a medio-lungo termine.
Non ha invece, la velleità di risolvere da sola altri problemi tipici del Mezzogiorno quali, ad esempio, le carenze infrastrutturali o i servizi pubblici inefficienti. Giulio Temonti, all'atto della sua nascita, ha garantito: "Non sarà un carrozzone".
Il Comitato promotore è stato nominato il 10 marzo 2010 ed è costituito da: Vito Lorenzo Augusto Dell'Erba (presidente federazione Puglia e Basilicata delle Bcc), presidente; Roberto Di Salvo (vice direttore generale Federasse), segretario; membri: Ermanno Alfonsi (direttore federazione Abruzzo e Molise delle Bcc), Gianluca Brancadoro (professore associato di diritto commerciale e diritto dei mercati finanziari, università di Teramo), Rosa Maria Caprino (imprenditrice), Nicola Culicchia (direttore federazione Sicilia delle Banche di Credito Cooperativo), Enrico Falcone (presidente della Banca Vviluppo e direttore generale Bcc di Roma), Pasquale Lamorte (vicepresidente Unioncamere), Roberto Mazzotti (direttore generale Iccrea holding), Andrea Montanino (dirigente generale Dipartimento del Tesoro), Massimo Sarmi (a.d. Poste italiane), Arturo Semerari (presidente Ismea), Franco Sensi (presidente Cassa centrale banca credito cooperativo del nord-est), Davide Sola (professore associato di Strategy and managment Escp Europe, Londra, in rappresentanza del Mse), Pierfilippo Verzaro (direttore federazione Calabria delle Bcc), Francesco Vildacci (direttore federazione Campania delle Bcc).
Al comitato è affiancato un tavolo di consultazione cui fanno parte le maggiori organizzazioni imprenditoriali e associazioni economiche: Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti, Lega delle Cooperative, Confagricoltura, CIA, Casartigiani, CNA, Confapi.