Il nuovo premier, a capo del Governo più giovane della storia d’Italia, sfugge le auto blu ma raccoglie critiche

E Renzi va... controcorrente

Il Presidente napolitanto con Renzi ed i suoi ministri (foto tratta dal sito del Quirinale)

Il Governo Renzi è nato. È il 63° della storia repubblicana e Renzi è il 27° presidente del Consiglio. È il Governo con meno ministri: 16. L'ex sindaco di Firenze è anche il più giovane primo ministro italiano di sempre con i suoi 39 anni (ed è anche il più giovane degli attuali premier dell'intera Unione europea), strappa il primato a Giovanni Goria che aveva 43 anni (1987); gli altri più giovani furono Amintore Fanfani nel 1954 (45) e Enrico Letta nel 20013 (46 anni); il presidente più anziano fu lo stesso Amintore Fanfani che NE aveva 79 nel 1987. Altri record del Governo Renzi sono la presenza femminile al 50%, l'età media più bassa che è di 46 anni e il più alto numero di figli: 39 più 1 in arrivo.
Vediamo com’è costituito partendo proprio da Matteo Renzi, Presidente del Consiglio, 39 anni, laureato in Giurisprudenza, Tiziano Renzi che fu consigliere comunale di Rignano sull'Arno tra il 1985 e il 1990 per la Democrazia Cristiana, muove i primi passi politici in quello stesso partito; milita poi nel Ppi e nella Margherita diventando prima presidente della Provincia e poi sindaco di Firenze; è il segretario nazionale del Pd.
I ministri. Pier Carlo Padoan, Economia e Finanze, 64 anni, economista, direttore della fondazione Italianieuropei di cui il presidente è Massimo D'Alema; Roberta Pinotti, Difesa, 52 anni, dirigente del PCI, Pds, Ds e poi Pd; Andrea Orlando, Giustizia, 45 anni, membro della FGCI, PCI, PDS, DS e Pd di cui è stato anche il portavoce nazionale; Federica Mogherini, Esteri, 41 anni, figlia del regista e scenografo Flavio Mogherini e moglie di Matteo Rebesani, che è stato assistente in Campidoglio di Walter Veltroni curando "le relazioni internazionali al Comune di Roma"; Giuliano Poletti, Lavoro e welfare, 62 anni, esponente del PCI, PDS, DS e PD, presidente nazionale di Legacoop; Angelino Alfano, Interno, 44 anni, inizia nella giovanile DC, figlio di Angelo Alfano, politico della vecchia guardia della Dc agrigentina; Stefania Giannini, Istruzione università e ricerca, 53 anni, docente universitario; Federica Guidi, Sviluppo economico, 44 anni, imprenditrice, figlia di Guidalberto Guidi, già Vice Presidente di Confindustria; Maria Elena Boschi, Riforme e rapporti con il Parlamento, 33 anni, avvocato, figlia di Stefania Agresti, preside e vicesindaco di Laterina e di Pierluigi Boschi, dirigente della Coldiretti, direttore del consorzio del vino di San Giovanni e consigliere d'amministrazione di Banca Etruria; Beatrice Lorenzin, Sanità, 43 anni, diploma di liceo classico; Marianna Madia, Pubblica amministrazione, 34 anni, laureata in Scienze Politiche, membro della segreteria nazionale Pd, figlia del giornalista (inviato e collaboratore di "Porta a Porta"), attore e politico Stefano Madia, nipote del parlamentare del MSI Titta Madia, ex fidanzata di Giulio Napolitano figlio del Presidente della Repubblica, sposata con Mario Gianani, produttore televisivo e cinematografico; Dario Franceschini, Cultura, 55 anni, avvocato, figlio di Giorgio che fu partigiano bianco e deputato per la Democrazia Cristiana durante la II Legislatura, dal 1953 al 1958; Gianluca Galletti, Ambiente, 52 anni, commercialista; Maurizio Lupi, Infrastrutture, 54 anni, comincia la sua carriera nella DC; Maria Carmela Lanzetta, Affari regionali, 58 anni, ex sindaco di Monasterace (Reggio Calabria), sposata con Giovanni Scarfò, ingegnere elettronico, insegnante, regista e direttore della Cineteca della Calabria; Maurizio Martina, Agricoltura, segretario regionale lombardo della Sinistra Giovanile ed entra a far parte della segreteria nazionale della medesima organizzazione, in qualità di responsabile "Lavoro", segretario provinciale dei Democratici di Sinistra di Bergamo e nella segreteria regionale del partito, segretario regionale lombardo del Pd.
Leggendo con attenzione l’elenco si nota che tutti i ministri o sono espressione diretta delle segreterie dei partiti in cui si è entrati per cooptazione o sono “figli d’arte”. Curriculum professionali e politici non eccelsi. Oltre a ciò la provenienza della quasi totalità di essi è l’area ex comunista o, in ogni caso quello che è successivamente scaturito da lì, o da quella ex democristiana. Nessuna presenza laica, repubblicana, socialista, liberale o radicale. Un Governo, quindi, che rompe tutti gli schemi politici ma bisognerà vedere se il fatto sarà positivo oppure no. Infatti potrebbe trattarsi di un’inversione di tendenza rispetto a quanto accaduto finora oppure l’estrema deriva di un sistema che si è allontanato sempre di più dalla politica e quindi dai reali bisogni della gente.

di G.I.. Pubblicato in Politica il 28/02/2014 Scarica il pdf