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Un’intervista al Mattino di Napoli ribalta le prime pagine dei giornali

Il Cavaliere: «Sono innocente» E scoppia il caso “Esposito”

Il Pd, in pieno marasma, si avvia al Congresso

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi è stato condannato con sentenza “passata in giudicato, cioè in tutti e tre i gradi di giudizio previsti dal nostro ordinamento. In qualsiasi altro paese del mondo civile, chiunque altro avrebbe preso atto della sentenza ed agito di conseguenza. Capi di Stato, ministri, parlamentari si sono dimessi per molto meno. Berlusconi è stato condannato per frode fiscale, un reato reso più grave dal suo ruolo politico. Un complotto ordito da decine di giudici visto che i processi sono stati ben tre? E ci sono gli altri che si avviano a conclusione (Escort Bari, Ruby, Lodo Mondadori, Compravendita dei senatori).
Il più fedele dei suoi “giannizzeri”, Sandro Bondi, ha agitato lo spettro della guerra civile per la sentenza della Cassazione con cui si conferma la condanna di Silvio Berlusconi. Se proprio dovessero insorgere (ipotesi che qualsiasi persona di buon senso teme e scongiura) potrebbero e dovrebbero farlo per contestare questa classe politica che ha portato l’Italia al disastro, contro le tasse, i tagli indiscriminati, i privilegi. Catania, con i 13 anni di governo condiviso a uomini del Cavaliere, è l’esempio migliore/peggiore a noi più vicino. E il sorrisetto che si sono scambiati Nicholas Sarkozy e Angela Merkel, qualche mese fa sulla capacità di Berlusconi a mantenere la parola data, cosa che ha profondamente offeso tutti gli italiani, la dice lunga.
Purtroppo, parafrasando un’antica frase «Se Atene piange, Sparta non ride». Infatti, se Silvio Berlusconi non è stato “il massimo” è anche colpa del Partito Democratico (o come prima si chiamava… Pds, Ds, Ppi; Democratici, ecc. ecc.). La suo interno c’è una tale confusione, una tale mancanza di identità e quindi di idee, che ha indotto gli elettori ad allontanarsi progressivamente. Una cannibalizzazione continua di dirigenti (Prodi, D’Alema, Fassino, Veltroni, Franceschini, Bersani) che non ha portato a nulla e meno che meno l’Italia verso porti sicuri. Una confusione totale a livello locale, nazionale ed europeo, riuscendo a perdere ovunque ed a vincere per “interposta persona” come a Napoli, Milano, Catania, in Sicilia, dove si sono imposti uomini “a prescindere” dal Pd. Per tacere di Palermo e Messina dove il centrosinistra ha scelto ben diversamente con Accorinti e Orlando. Il Pd corre verso il Congresso Nazionale che si terrà in autunno cadenzato dallo scontro continui di Matteo Renzi con tutti. Intanto Silvio Berlusconi rilancia Forza Italia. Staremo a vedere. La cosa più importante di questi giorni è però la dichiarazione del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni: «Credo che la recessione sia finita credo che tra questo trimestre e il quarto trimestre l'economia entrerà in ripresa: siamo tecnicamente in quello che si chiama punto di svolta del ciclo».
E mentre tutto è ancora in fieri in merito a governo elezioni e altro, scoppia il “Caso Esposito”, il giudice della Corte di Cassazione che ha rilasciato l’intervista bomba al Mattino di Napoli. Polemica su domande e risposte che il giudice afferma di non aver sentito né dato e che il direttore del quotidiano conferma con certezza anche a fronte – afferma – di prove certe. Le frasi incriminate riguardano «Silvio Berlusconi non è stato condannato "perché non poteva non sapere", ma "perché sapeva": era stato informato del reato». Dichiarazioni che il giudice Antonio Esposito definisce frutto di una «gravissima manipolazione».
Questa la risposta che sarebbe frutto dell’immaginazione del giornalista: “Noi potremmo dire: tu venivi portato a conoscenza di quel che succedeva. Non è che tu non potevi non sapere perché eri il capo. Teoricamente, il capo potrebbe non sapere. No, tu venivi portato a conoscenza di quello che succedeva. Tu non potevi non sapere, perché Tizio, Caio e Sempronio hanno detto che te lo hanno riferito. È un po' diverso dal “non poteva non sapere”».
Al di là delle parole una cosa è certa, il giudice Esposito oggi è il più famoso d’Italia.

Pubblicato in Politica il 09/08/2013 Scarica il pdf


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