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In Sicilia si vota domenica 9 giugno dalle 8 alle 22 e lunedì 10 giugno dalle 7 alle 15 in 25 comuni della provincia
Elezioni, tutte le regole per il voto
La novità: si deve sbarrare il nome del sindaco per non considerare la scheda come astenuta
Domenica e lunedì prossimo si voterà in 141 comuni siciliani per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale. I comuni in provincia di Catania sono 25: Aci Sant'Antonio, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Camporotondo Etneo, Castel di Iudica, Catania, Giarre, Grammichele, Gravina di Catania, Maletto, Mascalucia, Mineo, Piedimonte Etneo, Randazzo, Riposto, San Cono, San Gregorio di Catania, San Pietro Clarenza, Sant'Alfio, Santa Venerina, Scordia, Trecastagni, Valverde, Viagrande. Gli elettori chiamati al voto sono oltre 400.000, i candidati sindaci sono 117, quasi 5.000 gli aspiranti consiglieri divisi in 234 liste. In otto comuni si voterà con il sistema proporzionale, in 13 con il maggioritario e in 6 ci sarà il proporzionale ma senza ballottaggio.
Quando si vota
Si voterà domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Subito dopo inizierà lo spoglio: prima per il sindaco, poi per il consiglio comunale e infine, dove ci sono, per presidenti e consigli circoscrizionali.
Gli eventuali ballottaggi si terranno domenica 23 e lunedì 24 giugno con gli stessi orari.
Gli elettori saranno ammessi al voto presentandosi nella propria sezione elettorale con un documento di identità e la tessera elettorale. I documenti di identità per l’ammissione al voto sono: Carta d'identità, Passaporto, Patente, Libretto di Pensione, Porto d’armi, Patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, Tessere di riconoscimento (purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un’Amministrazione dello Stato), Tessere di riconoscimento rilasciate da ordini professionali o dall'Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia convalidata da un comando militare. Gli uffici anagrafe di tutti i Comuni saranno aperti in contemporanea per rilasciare la carta di identità e la tessera elettorale.
Disgiunto il voto per il sindaco
da quello del consigliere
Le novità maggiori della legge elettorale sono due. La prima novità sostanziale introdotta è che al momento della votazione per il consigliere comunale, l’elettore dovrà esprimere nella stessa scheda, ma “separatamente”, anche il voto per il candidato sindaco. Nella vecchia legge, anche se non si fosse indicato esplicitamente, il voto sarebbe andato automaticamente al sindaco collegato con la lista indicata dall'elettore. Adesso se il sindaco non viene indicato si considera astensione. Rimane, la possibilità del voto disgiunto: cioè si può votare un lista e il candidato sindaco espresso da una coalizione o lista contrapposte.
Preferenza di genere
L'altra importante novità è la “preferenza di genere”. L'elettore potrà dare due preferenze: a una donna e a un uomo purché siano nella stessa lista. È possibile esprimere una sola preferenza o ad un uomo o ad una donna. Ma se dovesse darne due ad entrambi uomini o donne, il secondo nominativo sarebbe annullato. Avranno rappresentanza in Consiglio solo le liste che supereranno lo sbarramento del 5% dei voti validi. Il premio di maggioranza, pari ai 2/3 dei consiglieri, sarà assegnato se, in caso di vittoria al primo turno, le liste del candidato sindaco perdente non avranno superato il 50% e quelle del vincente non avranno ottenuto meno del 40%. Al secondo turno se le liste del candidato sindaco perdente non avranno superato il 50% mentre in questo caso per quelle del vincente non importa più che percentuale abbiano ottenuto.
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