Incontro/dibattito al Collegio d’Aragona ma mancavano Bianco, Stancanelli e la Adorno

I candidati sindaco “torchiati” dalla Cdo

Iannitti, Caserta e D’Urso hanno dato prova del loro spessore: politico, economico e tecnico

Da sx Caserta, Condorelli, Saggio, Scuderi, D'Agata e D'Urso

Catania - L’incontro promosso dalla Compagnia delle Opere è cominciato con un solo candidato a sindaco, Marco Iannitti, e con due assessori designati, Saro D’Agata e Nuccio Condorelli, in rappresentanza rispettivamente di Enzo Bianco e Raffaele Stancanelli. Maurizio Caserta arriva dopo ma solo per sostituire Iannitti che fa in tempo a rispondere alla prima domanda perché deve andare via a fare un comizio. Ultimo arriva Tuccio D’Urso con il suo immancabile caschetto giallo.
«È l'occasione - hanno spiegato Carlo Saggio e Cristina Scuderi, presidente e direttore della Cdo della Sicilia Orientale - per comprendere quale sia il contributo che la nostra associazione possa dare in questo momento tanto delicato e complesso. Questa assemblea è quindi il normale proseguimento dei tanti dialoghi e incontri avuti in questa campagna elettorale.
Siamo convinti oggi più che mai che sia di vitale importanza instaurare un confronto aperto e leale con tutti per la nostra città e per una ricerca vera del bene comune».
Le domande fatte da Carlo Saggio e Cristina Scuderi sono pertinenti, precise ma le risposte non sono mai all’altezza. Un po’ al di sopra degli altri il giovane Iannitti ma per il resto è solo una sequela di luoghi comuni. Tante cose già dette e sentite che fanno ormai parte permanente del copione politico degli ultimi anni. Non si è mai sentito un accenno alla visione globale della città, allo spirito che deve permeare il progetto di sviluppo di Catania, quale deve essere la sua vocazione. Nonostante questo, però, Caserta e D’Urso hanno dato prova di essere dei tecnici preparati nei rispettivi campi, il primo economico il secondo tecnico. I due assessori designati hanno fatto valere gli anni di esperienza accumulati in anni di permanenza in Consiglio comunale.
Il risultato è stato un dibattito molto politicamente corretto ma anche privo di nerbo e di spirito, di quel “furore eroico” che in luoghi ed epoche lontane è stato fondamentale per uscire dai momenti difficili.
Se la speranza per Catania dovesse essere quella scaturita dal dibattito sollecitato dalla Cdo sarebbero guai. Ma la campagna elettorale è ancora nel vivo e lascia spazio aperto a quel confronto che si chiuderà solo alla mezzanotte di oggi e che domenica e lunedì sarà giudicato dai catanesi. Ci auguriamo che scelgano col cuore.