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Tra le priorità stop all’Imu e rimborso delle quote già versate per la prima casa

Partito il nuovo Governo a 60 giorni dalle elezioni

Buone le prime proposte ma attendiamo strumenti efficaci per l’economia

Giorgio Napolitano e Enrico Letta
Giorgio Napolitano e Enrico Letta

Stop dell’Imu a giugno e rimborso delle quote già versate relativamente alla prima casa, attenzione agli esodati, reddito minimo alle famiglie povere sono questi i punti salienti del programma del nuovo Governo guidato da Enrico Letta. Ma c’è anche la riduzione dei costi della politica, la nuova legge elettorale, le politiche di sostegno alla sviluppo, la rinuncia all’inasprimento dell’Iva. Un compito difficile ma necessario per risanare il Paese e dare sollevievo a una popolazione schiantata dalla crisi economica. La politica, quella degli attuali partiti, ha l’ultima occasione per riscattarsi di fronte ai cittadini; di riconquistare la fiducia della gente. Deve assolutamente riparare le macerie procurate dalla classe dirigente della Seconda Repubblica che non ha voluto o saputo rispondere alle pressioni del mondo moderno, della globalizzazione e soprattutto della gravissima crisi economica.
Una politica che è stata schiacciata nel confronto con gli altri “colossi” europei, in particolare da quella Germania che ha imposto un rigore eccessivamente severo. Quindi se da un lato il nuovo premier, Enrico Letta, dovrà riconquistare la fiducia degli italiani dall’altro deve riprendere autorevolezza a livello internazionale.
«Di fronte all'emergenza il Presidente della Repubblica ci ha chiesto volontà di servizio e senso di responsabilità che ci ha concesso l'ultima opportunità degni del ruolo che ci dà la Costituzione», ha detto il neo premier nel suo intervento. Poi ha aggiunto: «La prima verità è che la situazione economica dell'Italia è ancora grave, il debito pubblico grava come una macina sulle generazioni presenti e future, il grande sforzo di Monti è stata la premessa della crescita».
«Si potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli piccoli - ha continuato Letta - e proposte di incentivi con part-time misti e con la staffetta per la parallela assunzione di giovani. Il sistema di finanziamento pubblico dei partici va rivoluzionato, partendo dall’abolizione della legge in vigore. Bisogna ricominciare con la decenza, la sobrietà, lo scrupolo e la banalità della gestione del padre di famiglia. Ognuno deve fare la sua parte e a questo fine il primo atto del governo sarà eliminare lo stipendio dei ministri parlamentari che esiste da sempre in aggiunta alla loro indennità».
Il Governo Letta sarà sostenuto da Pd, Pdl e Scelta Civica; critica ma senza chiusure preconcette la Lega; all’opposizione Sinistra Ecologia e Libertà, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle.
Una nota locale per concludere. C’è chi ha ipotizzato che gli accordi romani avranno una ricaduta anche sul governo regionale in Sicilia. Rosario Crocetta ha subito chiarito come stanno le cose: «Il confronto istituzionale è doveroso - ha detto - ma non significa che ovunque applichiamo le stesse forme di governo. Siccome a Roma si fa una cosa, automaticamente significa che l'assetto del governo regionale debba essere questo? Assolutamente no. Sono favorevole al confronto con tutte le forze politiche in Parlamento, proprio come stiamo facendo in questi giorni».
Le proposte del nuovo Governo sembrano interessanti e pare rispondano a ciò che gli italiani chiedono da tempo, ci auguriamo che questi primi intendimenti siano affiancati da strumenti e idee efficaci a far ripartire l’economia e il lavoro, esigenze improcrastinabili per tutta l’Italia.

Il Governo Letta


Pres. del Consiglio Enrico Letta (Pd)
Vicepremier e Interni Angelino Alfano (Pdl)
Rap. col Parlamento Dario Franceschini (Pd)
Esteri Emma Bonino (Rad.italiani)
Difesa Mario Mauro (Scelta Civica)
Economia e Finanze Fabrizio Saccomanni (tecn.)
Sviluppo economico Flavio Zanonato (Pd)
Lavoro Enrico Giovannini (tecn.)
Giustizia Anna Maria Cancellieri (S.C.)
Salute Beatrice Lorenzin (Pdl)
Rif. Costituzionali Gaetano Quagliarello (Pdl)
Istruzione e Ricerca Maria Chiara Carrozza (Pd)
Affari Regionali Graziano Delrio (Pd)
Pari Opp. e Sport Josefa Idem (Pd)
Integrazione Cecile Kyenge (Pd)
Ambiente Andrea Orlando (Pd)
Coesione Territoriale Carlo Trigilia (Pd)
Infrastr. e trasporti Maurizio Lupi (Pdl)
Affari Europei Enzo Moavero (S.C.)
Politiche Comunitarie Anna Maria Bernini (Pdl)
Agricoltura Nunzia De Girolamo (Pdl)
Semplificazione Gianpiero D’Alia (S.C.)
B. Culturali e Turismo Massimo Bray (Pd)

Le curiosità del nuovo Governo

Il Governo Letta è il 62º governo della Repubblica Italiana, il primo della XVII Legislatura. Il secondo nel dopoguerra che unisce esponenti della destra e della sinistra (il precedente fu il De Gasperi III con DC, PSI e PCI nel 1947). È in carica a partire da domenica 28 aprile 2013, giorno in cui ha prestato giuramento nelle mani del presidente della Repubblica. I ministri sono 21 di cui 8 senza portafoglio (cioè non sono a capo di un Ministero); 7 sono donne il che vuol dire che è record assoluto di sempre circa la presenza femminile in un esecutivo della Repubblica Italiana. Vi è anche il primo ministro di colore, Cecile Kyenge, di origine congolese. Altro record è l'età media che è di soli 52 anni. Oltre al Premier, Enrico Letta, solo quattro hanno già ricoperto incarichi ministeriali nel passato. Letta nel 1998 (Governo D'Alema I) è stato a 32 anni il più giovane ministro italiano della storia.

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