Domenica prossima il ballottaggio tra Bersani e Renzi

A cosa servono le primarie?

Il 16 dicembre tocca al centrodestra

Le primarie del centrosinistra si sono concluse come da sondaggio e al ballottaggio andranno il segretario nazionale del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Gli altri tre candidati (Nichi Vendola, Laura Puppato, Bruno Tabacci) hanno ottenuto esattamente quanto previsto e, dunque, tutto si è svolto come da copione.
Domenica prossima la seconda puntata e sapremo chi dovrebbe essere il leader del centrosinistra alle prossime politiche.
Il 16 dicembre, invece, sarà la volta del centrodestra. I candidati saranno sei: Angelino Alfano, Giorgia Meloni, Michaela Biancofiore, Alessandro Cattaneo, Guido Crosetto e Daniela Santanchè. Anche qui di dovrebbe eleggere il candidato premier del centrodestra. Ma in questo caso incombe la dichiarazione di Silvio Berlusconi che intende mollare il Pdl e rifondare Forza Italia o qualcosa che, pur avendo un nome diverso, somigli molto alla sua "creatura politica" originaria. Tutto questo in un sistema costituzionale che non prevede l'elezione diretta del premier ed è quindi in netto contrasto con l'istituto delle primarie. Le primarie sono quindi un palliativo delle mancate preferenze oppure un sistema per cercare di fare riavvicinare gli italiani alla politica. Ecco perché in tutti e due casi è stato usato il termine "dovrebbe". Infatti, al di là delle indicazioni che si possono anche dare in campagna elettorale, il premier si elegge in Parlamento indicato dalla coalizione vincente. Ad esempio il Pd potrebbe partire con Bersani ma nel momento in cui non dovesse avere la maggioranza al Senato potrebbe fare una scelta diversa in base all'alleanza, ipotizziamo, con Italia Futura. Forse tradirebbe lo spirito ma farebbe una scelta costituzionalmente ineccepibile. A questo punto c'è da porsi una domanda: ma a cosa servono le primarie?

di Mat. Pubblicato in Politica il 30/11/2012 Scarica il pdf