Le verità della stampa italiana tra forzature e omissioni

Enfatizzati i suicidi, dimenticato il referendum sardo

Non esiste nessun boom dei suicidi nel 2012. Nel 2009 le vittime per motivi economici sono state 357, una al giorno: oggi siamo ad un suicidio ogni tre giorni. Sempre troppi, ma enfatizzare in questo momento forse conviene a media e politici. I dati statistici raccolti dall'Istat indicano che le 38 vittime della crisi attuale sono meno di quelle registrate negli ultimi 4 anni: 187 nel 2010, 150 nel 2008. In 5 mesi abbiamo registrato meno vittime degli ultimi 4 anni.Il biennio infausto è stato il 2009-2010 dove si è alzato drasticamente il tasso di suicidio, portandolo alla cifra record di una vittima al giorno per motivazioni economiche. Oggi, stiamo assistendo ad una media di una vittima ogni tre giorni.
Un fatto reale e molto importante riguarda il referendum in Sardegna del 7 maggio,dove quasi nessuno ne parla,un caso non messo in evidenza,a differenza di quello dei suicidi, e così via le province nuove con due capoluoghi ciascuna e stipendi dei consiglieri regionali da rivedere, al ribasso, si intende. I sardi sono andati a votare e per i dieci quesiti è arrivata una valanga di sì, pari al 97 per cento. Con questo risultato saranno abrogate le province istituite 10 anni fa: Ogliastra, Medio Campidano, Olbia Tempio e Sulcis-Iglesiente. Il voto sardo ha avuto già un risultato: le dimissioni del presidente della Provincia di Sulcis-Iglesiente Salvatore Cherchi (Pd).Le dimissioni saranno operative a decorrere dalla proclamazione ufficiale dei risultati,in rispetto dell'esito regionale del referendum. Le 4 province vecchie (Cagliari, Sassari, Oristano e Nuoro): il sì per la loro cancellazione supera il 50 per cento, ma si ferma al 66,85 e il quesito ha valore soprattutto simbolico perché solo consultivo. Plebiscito anche per la riduzione del numero dei consiglieri regionali a 50 e per riformulare la loro indennità mensile che si aggira attorno ai 12mila euro, una delle più alte del Paese. Un quesito abrogativo per ciascuna chiede di annullare le rispettive leggi regionali che le hanno istituite,niente più consiglieri e giunta. Gli altri quesiti di supporto chiedevano la cancellazione dei consigli di amministrazione degli enti regionali per un nuovo statuto sardo e l'elezione diretta del presidente della Regione,attraverso delle primarie con partecipazione di tutti i cittadini.

di Desirèe Torre. Pubblicato in Politica il 18/05/2012