Rossetto, il complice della seduzione - Articolo - IlMercatinoSicilia.it

Home articoli

Approfondimenti

Attualità

Cronaca

Moda

Politica

Spettacolo

Sport


Lo dicono i più importanti esperti di bellezza o lookmaker ma lo usavano già le principesse sumere

Rossetto, il complice della seduzione

Il Rouge Basire, il primo indelebile della storia fu inventato da un italiano: Renè Gruau


I più importanti esperti di bellezza o lookmaker, che dir si voglia, riunitisi qualche settimana fa a Bologna in occasione del Cosmoprof, la più importante fiera mondiale dedicata alla bellezza, all'unanimità hanno indicato la bocca come cuore pulsante della bellezza è quindi, di conseguenza, il rossetto come espressione della personalità. In questo senso echeggia ancora forte una frase celebre di Coco Chanel: "Gli occhi sono lo specchio dell'anima, perché non riconoscere che la bocca è l'interprete del cuore?".
Il rossetto, in effetti, è sempre stato considerato un forte elemento di seduzione. Evidenzia le labbra rendendole particolarmente sensuali. Così, da semplice accessorio funzionale alla bellezza, oggi il rossetto viene visto come un elemento indispensabile del look di ogni donna. Qualcosa che, sottolineano gli esperti, non deve assolutamente mancare nel corredo cosmetico di ogni donna. Il voler sottolineare le labbra non è proprio un vezzo moderno; si trovano tracce di rossetto già ai tempi dei sumeri. Le principesse sumere, tremila anni, fa decoravano le proprie labbra con pietre semi preziose compattate con l'argilla. I faraoni egiziani si tingevano le labbra con una mistura dai toni viola ottenuta con pigmenti ricavati da coleotteri e alghe, profumata ai fiori d'ibisco. Nell'antica Roma il colore virava sui toni della terra, con olio di oliva e di agrumi.
Nel XVI secolo, fu Caterina De' Medici a diffondere l'uso del rossetto tra le dame della corte di Francia. Non bella, di taglia robusta, la "Regina nera" amica di Nostradamus e probabile ispiratrice del massacro degli Ugonotti nella notte di San Bartolomeo, si era portata da Firenze fidati alchimisti con cui studiava ricette segrete di bellezza. Le servivano soprattutto per rivaleggiare con la favorita di suo marito Enrico II, la bionda Diana de Poitiers che lei chiamava pubblicamente "la putain du roi". Fu la prima a portare rossetti iridescenti, ottenuti con polvere di perle spalmata su una miscela di cere emollienti e midollo d'agnello, colorata con petali di rose. Ma fu l'estrosità di un artista italiano dal nome francese a far diventare il rossetto un vero oggetto del desiderio. Accadde nel 1949, quando, per la campagna marketing del Rouge Basier (il primo indelebile della storia), inventato dal chimico Paul Baudecroix, il riminese Renè Gruau creò il poster a tre colori della "Femme a bandeau", una donna bendata dalla pelle bianchissima, capelli neri, bocca rosso fuoco. Nell'iconografia cinematografica il rossetto identifica tipi diversi di personalità. Pallido per Greta Garbo; acceso sulle dive hollywoodiane degli anni Quaranta: da Rita Hayworth a Joan Crawford e Bette Davis. Rosa aranciato per Sophia Loren, beige caldo per Brigitte Bardot. E, se è vero che negli della seconda Guerra mondiale sfoggiare il rossetto rosso era un lusso, nel Sessantotto fu gettato nel fuoco insieme al reggiseno. Troppo visto addosso a madri, zie, professoresse. Ma irrinunciabile, al punto che s'inventò il bianco appena perlato, quasi invisibile, che aprì la strada al meke-up "nude", il più difficile, l'artificiale che si fa naturale.
Esiste un codice preciso per la scelta del rossetto, ogni donna sa come creare un punto luce in armonia col colore della pelle, dei capelli, dell'abito. Il gesto di estrarre dalla borsa il rossetto e di ritoccare il colore dopo un pranzo, un tempo considerato sconveniente dal galateo, oggi è apprezzato come irresistibile segno di femminilità. Una donna con le labbra evidenziate dal lipstick rosso viene percepita come una vincente.
A questo punto è inutile nasconderlo: il rossetto è l'oggetto cult del momento, basta saper scegliere quello giusto da abbinare al colore della propria pelle. E poi, osare!

di Patrick Battipaglia. Pubblicato in Moda il 26/04/2013 Scarica il pdf


Una creazione sfilata al Madeinmedi

“Madeinmedi ha vestito Taormina di arte & fashion

L’ottava edizione della settimana dedicata al design e alla creatività del Mediterraneo

Pubblicato in Moda il 20/06/2014 Scarica il pdf


La collezione Versace AI 2013-2014

Rinverdire i fasti del passato è come prendere una boccata d’ossigeno

Revival Tartan

di Patrick Battipaglia. Pubblicato in Moda il 22/11/2013 Scarica il pdf


Collezione G. Armani FW 2013-2014

Il must dell’eleganza femminile torna in auge dalle aule parlamentari alle serie tv di tutto il mondo

Tailleur, simbolo del “girl power”

di Patrick Battipaglia. Pubblicato in Moda il 20/09/2013 Scarica il pdf


Lo stilista si chiama Daniele Carlotta, ha 28 anni, è nato a Modica ed è già una star

È siciliano l’abito nuziale di Belen

di (P.Bat.). Pubblicato in Moda il 20/09/2013 Scarica il pdf


Abito Marni

È il verde, simbolo di speranza, il colore principe delle collezioni estive proposte dagli stilisti per il 2013

Moda, parola d’ordine: osare

di Patrick Battipaglia. Pubblicato in Moda il 26/07/2013 Scarica il pdf


Collezione Dsquared 2013

Gli stilisti si sono divertiti a giocare con il metallo per un look Punk da sfoggiare nei mesi estivi e sotto il sole

Borchie, cerniere e puntali: le bad girls sono tornate…

di Patrick Battipaglia. Pubblicato in Moda il 17/05/2013 Scarica il pdf


Metallo e moda, incontro di luci

di P.B.. Pubblicato in Moda il 17/05/2013 Scarica il pdf


Zeppa con pupo siciliano

Carretti e pupi siciliani, l’azzurro dell’Etna e i sacchi di rafia nella sfilata primavera-estate 2013 dedicata all’Isola

Tubini ai souvenir di Sicilia nella nuova collezione di D&G

di Patrick Battipaglia. Pubblicato in Moda il 03/05/2013 Scarica il pdf


... a ogni diva il suo

di (P.B.). Pubblicato in Moda il 26/04/2013 Scarica il pdf



Cerca tra gli articoli