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Nell’aula magna si è tenuta una commemorazione per il fondatore

Il Convitto Cutelli rischia la chiusura


Nella prestigiosa aula magna del Convitto Cutelli è stato commemorato il Conte Mario Cutelli che fortemente volle la creazione della meravigliosa costruzione architettonica che da oltre due secoli è vanto della nostra città, infatti nel suo testamento stabilì che se il ramo maschile della sua famiglia si fosse estinto, parte del suo patrimonio doveva servire per la costruzione e fondazione di un “Collegio di uomini nobili”, così nel 1747 con la morte di Giovanni, ultimo erede maschio della famiglia , la sua volontà si compì.
Ha aperto i lavori il prof. Filippo Galatà, presidente dell’associazione ex-allievi, che ha ringraziato gli illustri ospiti per la loro partecipazione. Quindi l’avv. Caruso, in rappresentanza del suo Ordine, ha manifestato il suo rammarico per la scarsa conoscenza del Conte Cutelli come illustre giurista.
L’anfitrione della serata, il dirigente Scolastico (per il Convitto Rettore), ha chiesto a tutti i presenti di dare visibilità al Convitto Cutelli auspicando l’accorpamento in questa prestigiosa sede architettonica del Liceo Artistico Lazzaro, che ha “l’onere” e l’onore” di presiedere e che è attualmente senza sede (dovrebbe forse rientrare nei locali di via dei Crociferi).
Il preside della facoltà di Scienze Politiche, Uccio Barone, ha fatto notare che l’attuale crisi dovuta all’ingerenza dei poteri forti e finanziari è simile a quella del ’600 espressione dell’aristocrazia del tempo.
Il direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Giuseppe Vecchio, ha messo in evidenza che il pensiero del Conte Cutelli ha anticipato il pensiero del ’900 e cioè che l’amministrazione della giustizia doveva essere disgiunta dai poteri dei regnanti, quindi è stato il precursore del riscatto delle città siciliane che ottennero “il mero et misto imperio” cioè la facoltà di amministrare la giustizia civile e penale senza l’ingerenza del Regno e della onnipresente e forte Inquisizione.
Il dott. Salvo Spagano, ricercatore dell’Università di Catania ed ex-allievo, ha proseguito nella puntualizzazione dei precedenti interventi evidenziando la volontà del Cutelli alla creazione di una classe dirigente moderna nelle aule e nell’edificio di cui fortemente volle la costruzione come centro di diffusione della cultura catanese.

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