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Il rapporto di Nomisma di marzo 2014 indica un tendenziale miglioramento
Mercato immobiliare in piccola ripresa
Tredici città medie analizzate: Messina registra ancora un trend negativo
Vista panoramica della città di Messina
Il mercato immobiliare italiano stenta a riprendersi. Secondo il recentissimo rapporto dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare, di marzo 2014 curato da Nomisma e relativo a 13 città intermedie (Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste e Verona) «Il timido ottimismo che si era diffuso sul finire del 2013, in riferimento alle prospettive del settore immobiliare, ha trovato solo parziale riscontro nelle effettive dinamiche registrate. L’attesa interruzione della flessione delle transazioni di unità immobiliari, sia residenziali sia di impresa, non ha avuto luogo e nonostante la revisione dei prezzi, l’entità degli sconti e l’evidente eccesso di offerta, la ripresa delle compravendite stenta a decollare».
Diverse le motivazioni, tra le quali la persistente crisi economica, ma per Nomisma uno dei fattori fondamentali che rallentano la ripresa è il sistema creditizio.
In ogni caso il quadro generale mostra un tendenziale miglioramento. Sono tanti gli elementi che inducono a ritenere ormai intrapreso un cammino di graduale risalita, che si preannuncia comunque lento e non privo di insidie. Scrive Nomisma: «Le quasi 404mila compravendite di unità abitative del 2013 rappresentano il punto più basso di una curva, la cui tendenza, dopo il flesso di questi mesi, assumerà un’inclinazione progressivamente più spiccata senza, tuttavia, consentire fino al 2016 il superamento della soglia delle 500 mila transazioni, fino ad un paio di anni fa ritenuta incomprimibile».
Se per quanto riguarda le grandi città italiane i segnali positivi si sono cominciati ad intravedere alla fine del 2013, nelle 13 città di grandezza intermedia i riscontri sono dei primi mesi del 2014.
Scendendo nel dettaglio di Messina, la fase congiunturale del mercato immobiliare continua ad essere negativa. Dall’analisi di tutti i comparti emerge una domanda di acquisto ancora debole e incapace di assorbire le quantità offerte sul mercato. Il persistere della crisi ha infatti colpito molto il settore residenziale, le cui compravendite segnano un ulteriore calo con una variazione annua del -11%, dopo il -36% registrato nel 2012. Le difficoltà relative all’attività transattiva sono confermate anche dall’allungamento dei tempi medi di vendita, che hanno raggiunto gli 8,5 mesi.
Diminuisce leggermente lo sconto medio sul prezzo, ma ciò non riesce a innescare una ripresa della domanda. Qualche timido segnale positivo viene dal fronte delle locazioni. La domanda e il numero dei contratti stipulati sono in leggero aumento, i tempi medi di locazione in lieve calo.
Continuano le difficoltà del comparto direzionale. I tempi medi di vendita si sono nuovamente allungati, raggiungendo i 10,5 mesi. Prosegue il calo dei prezzi di compravendita, in particolare nella zona centrale della città (-6,1%).
Il comparto commerciale continua a mostrare segni di debolezza. Pur con una leggera ripresa dell’offerta in vendita, la domanda risulta poco dinamica. I prezzi hanno subito un ulteriore consistente calo e le difficoltà del comparto sono rese evidenti dal nuovo allungamento dei tempi medi di vendita e di locazione (rispettivamente 9 e 5,5 mesi).
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