Un punto prezioso quello contro l’Inter che rilancia le speranze del Catania. Domenica partita decisiva tra le mura del Massimino

Cuore e coraggio contro il Livorno

Il portiere del Catania Alberto Frison

Eliminare ansie e paure per la partita più importante della stagione. Domenica 2 febbraio (data indimenticabile per qualunque tifoso catanese per gli eventi tragici che si sono verificati alla fine del derby col Palermo nel 2007) al Massimino arriva il Livorno, diretta concorrente per la salvezza. E dopo il punto conquistato a San Siro contro l’Inter (0-0 lo scorso 26 gennaio), la partita di domenica diventa decisiva. Il Catania ha dato netti segnali di ripresa e sembra essere pronto a disputare un girone di ritorno a ritmi decisamente diversi rispetto a quelli dell’andata. E se è vero che ancora il campionato è lungo (mancano 17 giornate alla conclusione del torneo), che la classifica continua a essere molto corta (la zona tranquilla dista appena quattro punti), è anche vero che quella di domenica risulta essere la partita più importante della stagione e per venire fuori da questa situazione bisogna ripetere in campo le stesse cose che lo scorso anno avevano fatto diventare grande il Catania di Maran…
… Perché la formazione rossazzurra è chiamata a una reazione che fino ad ora ha fatto vedere solo a sprazzi nelle partite contro Verona e Inter. Perché la serie A è patrimonio di tutta la città, da difendere a tutti i costi.
“Cuore e coraggio”. Questo servirà per battere il Livorno, ma anche un Massimino che riesca a mettere, da solo, paura agli avversari, come accadeva qualche anno fa in maniera costante in tutte le partite decisive.
«Contro l’Inter c’è stata una reazione, abbiamo dimostrato che ci siamo e che ci crediamo fino alla fine - ha spiegato il portiere Alberto Frison -. Sicuramente quel punto per noi è stato importante, perchè fare risultato su un campo così difficile, significa che il gruppo c’è, e che lotteremo fino alla fine. Negli spogliatoi c’è un clima tranquillo, sappiamo di essere gli ultimi in classifica, ma cerchiamo di essere positivi e pensare partita dopo partita, per raggiungere la salvezza. Domenica con il Livorno sarà uno scontro diretto: bisogna giocare con il cuore, sicuramente il nostro pubblico ci aiuterà e quindi dobbiamo fare il massimo».
E se fino ad ora sudore in palestra e allenamenti sul campo non hanno dato i risultati sperati, non ci resta che affidarci per la salvezza - miracolo alla Santa Patrona di Catania, Agata, che proprio in questi giorni sarà celebrata da tutta la città.
Quella volta che…
Non sarebbe la prima volta che sacro e profano, cioè Calcio Catania e Sant’Agata si unissero per avere un binomio vincente. In passato è già accaduto nella travagliatissima stagione 2001-2002, l’anno per intenderci di Michele Fini ed Eddy Baggio, quando a causa di risultati poco esaltanti, cambiarono tre allenatori in panchina Aldo Ammazzalorso, Pietro Vierchowod, e Francesco Graziani, coadiuvato da Maurizio Pellegrino allora, come oggi, responsabile delle giovanili della formazione etnea. Il Catania concluse la stagione al 3° posto e riuscì ad accede agli spareggi promozione.
Fu allora che Ciccio Graziani prima dello spareggio decisivo contro il Taranto decise di portare tutta la squadra a far visita in cattedrale a Sant’Agata. Risultato? Una partita al cardiopalma, ma arrivò la tanto attesa promozione in serie B, dopo 15 anni di purgatorio nelle sedie minori.

di Antonietta Licciardello. Pubblicato in Sport il 31/01/2014 Scarica il pdf