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Tre proposte per una nuova legge elettorale e altro ancora

Renzi superstar

«Voglio cambiare il Paese, non il Governo»

Matteo Renzi
Matteo Renzi

Il nuovo segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, comincia a dettare l’agenda politica di questi e dei prossimi giorni. Mentre il presidente del Consiglio, Enrico Letta, anche lui del Pd, si prodiga per arrivare almeno a concludere il 2014 a Palazzo Chigi, il sindaco di Firenze comincia con le sue proposte partendo dalla nuova legge elettorale. Però nessun diktat, le proposte sono tre e vanno discusse. Poi, nessun rimpasto di Governo. Testuale Renzi: «Il presidente Letta se decide fare dei cambiamenti benissimo, faccia lui ma l’idea che siccome ho vinto il congresso voglio «due ministri, un sottosegretario fa tanto vecchio stile io non farò mai una trattativa per due ministri: io voglio cambiare il Paese non il governo: «Il presidente Letta se decide fare dei cambiamenti benissimo, faccia lui ma l’idea che siccome ho vinto il congresso voglio due ministri, un sottosegretario, fa tanto vecchio stile io non farò mai una trattativa per due ministri: io voglio cambiare il Paese non il Governo». Per quanto riguarda la nuova legge elettorale Renzi è chiaro e “aperto”: «Il Pd non impone la sua legge elettorale: non avrebbe i numeri e non sarebbe giusto, troviamo una soluzione tutti insieme. Confrontiamoci velocemente ma senza diktat, non li fa il Pd non li faccia nessun altro».
Nei giorni scorsi, infatti, aveva avanzato tre proposte a tutte le forze politiche italiane. Eccole: Modello spagnolo. Divisione del territorio italiano in 118 piccole circoscrizioni con un premio di maggioranza del 15 per cento (92 seggi) alla lista vincente. Ogni circoscrizione elegge un minimo di quattro e un massimo di cinque deputati. Soglia di sbarramento al 5 per cento. Modello della legge Mattarella (nota anche con il nome di “Mattarellum”). 475 collegi uninominali e assegnazione del 25 per cento dei collegi restanti attraverso un premio di maggioranza del 15 per cento e un diritto di tribuna (l’elezione d’ufficio per i partiti che non superano lo sbarramento) pari al 10 per cento del totale dei collegi. Modello del doppio turno di coalizione dei sindaci. Chi vince prende il 60 per cento dei seggi e i restanti sono divisi proporzionalmente tra i perdenti. Possibile un sistema con liste corte bloccate, con preferenze, o con collegi. Soglia di sbarramento al 5 per cento.
Nella stessa lettera di Renzi c’erano altre due proposte: La riforma del bicameralismo, con la trasformazione del senato in camera delle autonomie locali e la cancellazione di ogni indennità per i senatori, che non vengono più eletti. La riforma del titolo V della costituzione per restituire allo stato alcune competenze oggi in mano alle regioni e ridurre il numero dei consiglieri regionali e le loro indennità (al livello di quello che guadagna il sindaco della città capoluogo). Ma è tutto oro quello che luccica? Secondo alcuni esperti di comunicazione quello di Renzi è un perfetto profilo delineato ne "Il lavoro e svago" della Grande Mappa Sinottica Eurisko sugli stili di vita. Egli «si rivolge prevalentemente a persone che conducono una vita semplice, senza troppe pretese, se non quella di un posto di lavoro sicuro. Fra le mete primarie, dunque, vi è il denaro e una certa sicurezza di base. E’ un gruppo prevalentemente maschile, giovane adulto, di alto profilo. È attivo e fortemente impegnato: molto nella realizzazione professionale, ma anche (pur se meno) nella crescita culturale e della propria partecipazione sociale. È interessante notare, anche qui, la presenza di un’esigua minoranza di donne, con tratti e atteggiamenti, verso la vita e l’autorealizzazione, decisamente mutuati dal modello maschile. Caratteri socio-demografici: Abitano il Nord Ovest, in centri medio-grandi e hanno un’età compresa fra i 25 e i 54 anni, con anche una punta più giovane. Titolo di studio, reddito e status sono medio-alti, alti. Le professioni più rappresentate sono gli imprenditori/professionisti, i dirigenti, gli impiegati. Valori individuali e sociali: Il loro orientamento è attivo; cavalcano l’onda del successo, sia nella vita che nel lavoro; quest’ultimo è inteso come fonte di investimento e gratificazione. Molto forte, dunque, la progettualità professionale. Attivi anche dal punto di vista politico, ne discutono spesso, assistono a manifestazioni, si informano, collaborano con organi politici locali, talvolta sono iscritti ad un partito».
Molto simile allo stile di Silvio Berlusconi che, guarda caso, ha sempre guardato con simpatia il sindaco di Firenze e anche sulla nuova legge elettorale si è dimostrato disponibile a trattare. L’idea di Forza Italia sarebbe il modello spagnolo ma non è da escludere un incontro tra Renzi e il Cavaliere. Assolutamente contrario il Movimento 5 Stelle che vuole votare subito con il Mattarelum; favorevole al “sindaco d’Italia” il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano come pure Sel e altri piccoli partiti come quello che rimane di Scelta Civica ed i Popolari; la Lega guarda con simpatia allo “spagnolo” e pure lo stesso Pd.
Quindi, mentre il Governo guidato da Enrico Letta cerca di rimettere le cose a posto, il Parlamento riprende a lavorare. Che siano dei buoni segnali? Forse. ««La fiducia non si acquista per mezzo della forza. Neppure si ottiene con le sole dichiarazioni. La fiducia bisogna meritarla con gesti e fatti concreti». Ebbe a dire un giorno Giovanni Paolo II

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