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“124 cose fatte in 365 giorni”. I fatti in una brochure celebrativa e… retorica
Bianco e il suo primo anno
Enzo Bianco il giorno della vittoria un anno fa
La brochure fatta preparare dal sindaco Enzo Bianco per celebrare il primo anno del suo ritorno alla guida della città, è senza dubbio un capolavoro di comunicazione, realizzato da persone che se ne intendono e per di più intelligenti. Tolto questo che non è poco, bisogna dire che dodici mesi dopo il consuntivo non è per niente positivo anche perché i catanesi si aspettavano un nuovo miracolo da parte di Bianco. "U sinnicu" per antonomasia nel 1993 aveva ereditato una città allo stremo, con decine e decine di omicidi l'anno, prostrata da un crisi incontrollabile, con un immagine terribile verso l'esterno. Con perizia, dedizione, fatica, impegno Bianco ne ricostruì immagine e sostanza anche grazie a uno staff di collaboratori di grande livello. Lo scorso anno, dopo i disastri lasciati dai vari governi di centrodestra/autonomisti, la speranza era che le cose Si potessero aggiustare in tempi, se non brevi, contenuti.
Speranza vana: la situazione era al limite dell'irrecuperabile. Immaginate una bella palazzina assolutamente devastata anche nelle sue strutture portanti e riempita piano per piano da tutti i tipi di rifiuti possibili ed immaginabili. Chiunque dopo un anno avrebbe a stento ripulito dall'immondizia solo un piano. Questa era la situazione e anzi si è lavorato tanto, molto per rimetterla in sesto. E diverse cose buone sono state fatte, prima fra tutte la nascita del Distretto dell’Unesco. Ma si può fare ancora meglio e di più, la potenzialità c’è.
Il resto è solo retorica, come appunto sembra essere quella brochure celebrativa anche perché certamente i «grandi eventi, da Battiato, a Bregovic, a Ligabue» non sono per nulla significativi di una qualsiasi ripresa. I grandi eventi c'erano stati anche in passato, con altri sindaci: Baglioni, Zero, lo stesso Bregovic, D'Angelo, Lionel Richie, Manu Chao, Fiorello e tantissimi altri ancora.
Tra le altre cose citate EtnaComics c’era già stato nel passato, un accordo con Fastweb era già stato fatto una prima volta nel novembre 2005, con la tournèe in Cina il comune non c’entra nulla, le demolizioni delle case abusive c’erano anche prima.
Il primo anno è stato anche il guazzabuglio del Tondo Gioeni, le questioni degli asili nido, le polemiche sulla Zfu, le cartelle di pagamento sbagliate, la scarsa percentuale di raccolta differenziata. In fondo tutto normale quando si amministra una città grande e complessa come Catania.
Per fortuna la brochure sembra essere stata realizzata solo in digitale e, al di là del tempo impiegato per realizzarla, altri soldi non se ne sono certamente spesi.
Poi, principalmente, è mancato Bianco alla sua città e lo dice lui stesso: «Mi scuso con i miei cittadini se, contrariamente alle mie abitudini e al mio stile, non ho comunicato puntualmente iniziative, successi piccoli e grandi, difficoltà. Mi scuso soprattutto di essermi fatto vedere in giro per la Città meno di quanto la mia “passione” per Catania mi spingeva. Questo contatto è mancato anche a me. Ora sono in condizione di cambiare passo, di tornare ad essere assai più presente tra i miei cittadini. In questi mesi ho dovuto lavorare sodo, nel Municipio, a Palermo, a Roma, per recuperare una situazione assai difficile».
«Non amo parlare male di chi mi ha preceduto - ha aggiunto Bianco - né delle difficoltà a prima vista insormontabili che abbiamo incontrato. Ma la situazione finanziaria del Comune era notoriamente disastrosa; la macchina amministrativa arrugginita e demotivata; la Città senza manutenzione da anni (dalle strade alle fontane, dai parchi alle bambinopoli, dalle scuole ai tombini); le vie trasformate in terra di nessuno, dove i furbi, gli incivili, gli abusivi, i senza-regole la fanno da padroni. Ho dovuto chiudermi in officina per riparare una macchina guasta, con la quale era impossibile competere con le altre grandi città».
Vero, verissimo ed ha avuto le sue conseguenze. Adesso, però, è giunto il tempo della svolta ed Enzo Bianco, oltre alla sue riconosciute qualità, avrà certamente bisogno dell’apporto di tutti i catanesi onesti che amano la loro città. E magari, così, la brochure celebrativa del prossimo anno sarà meno enfatica ma più piena di cose fatte e soluzioni trovate.
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