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L’imprenditrice Antonella Spampinato: “Per celebrare le vittime si può mettere in ginocchio una città?”

Il corteo per celebrare le vittime della mafia paralizza tutto il traffico cittadino

Fila in piazza Giovanni XXIII
Fila in piazza Giovanni XXIII

Catania - Venerdì 21 marzo 2014 era la Giornata della memoria per le vittime innocenti della mafia. La proposta voluta fortemente e portata avanti dall’associazione Libera di Don Ciotti dal 1996 è lodevole, importante e da condividere. E l’Amministrazione comunale di Catania, sposandone l’idea ha deciso anche di celebrarla adottando - prima città in Italia, le altre città hanno preferito spostare il corteo nella giornata di sabato (forse per non intralciare il lavoro, già difficile, dei propri concittadini) - questa iniziativa tramite un corteo che ha attraversato la via Etnea partendo dalla Villa Bellini e avendo come destinazione finale il Palazzo della Cultura di via Sangiuliano impegnando tutta la mattina. Peccato che mentre il corteo procedeva molte arterie cittadine sono rimaste paralizzate: traffico fermo in piazza dei Martiri, via Sangiuliano e via Dusmet.
Una celebrazione che “instaura un collegamento tra il Comune e Libera sempre più forte”, ha dichiarato l’assessore ai Saperi e alla Bellezza condivisa, Orazio Licandro, e che “non si ferma alla giornata di oggi - ha aggiunto la presidente del Consiglio Francesca Raciti - ma proseguirà il 27 marzo con una seduta del Consiglio comunale che ne ricorderà tutti i nomi”.
Anche noi siamo contro la mafia. Ricordiamo tutti gli anni quel 23 maggio del 1992 e la morte atroce che fece Falcone, sua moglie e la sua scorta. Ricordo, in prima persona, tutti gli anni il suo funerale che coincise proprio con il mio compleanno. Nella nostra mente non c’è solo lui, c’è Borsellino e tutti quelli che prima e dopo di lui di questa mafia sono stati vittime.
Aggiungendo a questi - e non all’ultimo posto - tutte le vittime innocenti a cui la mafia ha sparato, violentato, eclissato, ucciso in tutti modi in cui ha ritenuto opportuno applicare questa sentenza.
Eppure sembra doveroso ricordare che la legalità deve essere celebrata sempre, nel rispetto di chi ci sta accanto e quindi del cittadino.
Ed è per questo che ci chiediamo se, in nome di questa ricorrenza nazionale, non sarebbe stato giusto che l’Amministrazione avesse approntato un’organizzazione della manifestazione, della viabilità, che fa capo all’assessore Saro D’Agata, e del rispetto della viabilità, che deve essere tutelata dai Vigili Urbani, degna di questo nome?
Magari per dare a tutti la possibilità di partecipare e regalare, a pochi, i disagi per quel lavoro che già sudiamo a fare in condizioni normali.
“Grazie a un corteo organizzato dal nostro caro sindaco per le vittime delle mafie, mi è saltato un appuntamento di lavoro - ha dichiarato l’imprenditrice Antonella Spampinato - perché il centro di Catania era irraggiungibile. Sono rimasta bloccata in una fila infinita dentro una macchina bollente sudata e sfinita. E mi chiedo - ha concluso Antonella Spampinato - per commemorare le vittime delle mafie è giusto che una città venga messa in ginocchio?”.

di Monica Adorno. Pubblicato in Cronaca il 28/03/2014 Scarica il pdf


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