Catania – Uno sguardo alle nostre migliori menti dell’800 grazie all’effervescente attività del Convitto Cutelli

L’aristocrazia del pensiero catanese elaborata dagli allievi del Convitto

Il Sindaco con allievi e docenti

Com’era l’Aristocrazia del pensiero nella Catania dell’Ottocento? Ce lo hanno spiegato le insegnanti e gli allievi del Convitto Mario Cutelli in una serata, organizzata presso la libreria Cavallotto, mettendone in luce la prosperità del pensiero e la profondità di coinvolgimenti che caratterizzavano la cultura del capoluogo etneo due secoli fa.
Sbaglia chi crede che Catania fosse una realtà provinciale e ai margini della cultura, nazionale e internazionale, perché già a quale tempo pullulava di ingegni che andavano di pari passo con i moti culturali del tempo. Anzi, alcuni personaggi cittadini precorrevano i tempi e gettavano quei semi che si sarebbero sviluppati nel ’900 dando una significativa impronta letteraria e politica e contribuendo a costituire le basi della moderna società democratica.
La ricerca, condotta dagli allievi del famoso Istituto, ha voluto rivalutare quegli artisti catanesi che con il loro realismo volutamente scientifico, hanno creato in Italia l’epopea della classe lavoratrice, favorendo le sue future conquiste culturali e sociali.
I giornali come “Unione” e “Voce del Popolo” denunciavano il decremento di matrimoni e nascite a causa della crisi economica in cui versava il Sud Italia. E serve a poco sottolineare che dopo 200 anni poco è cambiato!
Giuseppe Giuffrida De Felice, deputato nazionale e capo del sindacato “i fasci siciliani” convinto che la politica penalizzasse il sud a favore del nord, nel 1894 (e precedendo di molto la Lega) chiese al governo il “Federalismo fiscale della Sicilia” ed il cooperativismo nelle campagne demaniali. Tale contesto spiega la critica sociale di Verga, De Roberto, Capuana, i tre grandi della letteratura verista siciliana.
Sidney Sonnino con la sua “Inchiesta in Sicilia” evidenziò l’impoverimento della classe lavoratrice e contadina dell’isola a causa di una classe dirigente corrotta che introdusse nuove tasse non calcolate su base reddituale (ed è particolare che il pensiero corra all’attuale premier italiano).
Evidenziare ciò è altamente educativo per le giovani generazioni che studiano in modo critico e quindi contestualizzano le opere dei grandi per continuare a sperare in una società migliore, avendo dinnanzi a sé i modelli dei grandi intellettuali dell’800, studiati per scelta come attività extra scolastiche. Grandi personaggi che ci hanno permesso di essere, oggi, cittadini e non sudditi.
Al sindaco avv. Raffele Stancanelli è andato l’onore di inaugurare la mostra delle opere e dei lavori degli allievi.
Presente all’incontro anche Alfio Mosca, direttore di noto centro commerciale catanese, che ha ospitato una precedente manifestazione nei locali da lui diretti. Una manifestazione che è servita per far conoscere il Convitto Cutelli oltre che come possibile sede scolastica anche per il turno lungo (semiconvittori) e nell’eventualità di ripristinare quello di collegio (convittori) come succedeva in un tempo non tanto lontano.

di Nino Parrinelli. Pubblicato in Approfondimenti il 15/02/2013 Scarica il pdf