Dall'intervista al creatore di Tex all'horror

I film che vedremo sul grande schermo

Sergio Bonelli

Chi non ricorda il grande Tex Willer, fumetto mitico dei cosiddetti altrettanto mitici anni 50-60, durante i quali l'Italia del boom economico guardava speranzosa al futuro, lontana le mille miglia dall'attuale disastro? Ebbene sul grande Tex - camicia impeccabile, fazzoletto al collo e cappello a falde larghe, eponimo degli eroi solitari - edizioni Bonelli, è già in post-produzione "Come Tex nessuno mai", documentario firmato da Giancarlo Soldi, arricchito dì interviste a Sergio Bonelli. Un vero e proprio lungometraggio, già in odore di sale cinematografiche (almeno così spera la produzione Bizef). Una storia del fumetto sull'indimenticabile eroe, protagonista d'impossibili imprese, ancora adorato da migliaia di fan, ora in trepida attesa. Si candida? Non si candida? Ultime voci lo danno per certo di nuovo in campo, richiamato (così dice lui) da folle timorose del mai domo pericolo rosso (fosse daltonico?). Comunque su di lui, il cavaliere di Arcore (per chi non l'avesse ancora inteso) ecco arrivare "Io lo conoscevo bene" del tandem Giacomo Durzi e Fasanella (produzione, o meglio autoproduzione, Kinesis). Già al Festival di Roma, il documentario indaga sulla fulminante ascesa dell'unto del Signore, componendo come in puzzle la multiforme personalità attraverso le dichiarazioni di fideles (Paolo Guzzanti, Vittorio Dotti, Paolo Pillitteri) ormai delusi.
Chi vuol tremare di paura potrà farlo con l'horror "Il cerchio rotto" di Sarah Revoltella (mai cognome fu più appropriato) da un racconto della stessa Revoltella. In campo un gruppo di ventenni "cannibali". La produzione è alla ricerca di fondi per completare la post-produzione (e magari riuscirà a trovarli). Non manca anche il "noir sociale", così è stato definito il film "La linea gotica" di Stefano Giulidori, guerra privata di un ex partigiano contro il mondo intero. Al suo fianco un giovanotto annoiato, che vive a Milano nello stesso quartiere del "giustiziere sociale". Idea vecchia, con precedenti alle spalle. Funzionerà? E altra idea non proprio originalissima propone "Zoran, il mio nipote scemo" di Matteo Oletto. Qui un cuoco quarantenne, piuttosto squattrinato, pensa d'aver trovato la gallina dalle uova d'oro sfruttando le doti de nipote quindicenne Zoran, che dovrà accudire. Scoperto per caso lo sbalorditivo talento dell'adolescente, il lancio di freccette senza mai sbagliare sic!), il cuoco (interpretato dal corpulento Giuseppe Battiston), passa subito all'utilizzo commerciale della "miracolosa" attitudine. Riuscirà nell'intento o verrà punito? Allo schermo l'ardua sentenza nell'imminente 2013.

di Romoletto. Pubblicato in Approfondimenti il 21/12/2012 Scarica il pdf